Il catalogo della mostra organizzata da Pronatura, aperta a Palazzo Samone fino al 14 gennaio, oltre a riunire in un ampio apparato fotografico i vari oggetti esposti provenienti da alcune collezioni private, offre un ampio panorama di quello che il Natale ha ispirato al genio umano nel corso del tempo. È bene dire subito che si tralascia intenzionalmente una prospettiva artistica, per recepire invece una tradizione trasversale che trova in oggetti, cartoline, immagini sacre e, infine, giochi la strada per ricordare le festività.
Il panorama muove da alcuni saggi di ordine scientifico e culturale che inquadrano il Natale nel contesto delle antiche tradizioni legate al Solstizio invernale. Momento magico e insieme di attesa, questi giorni diventano da subito luogo temporale di credenze religiose, cui si ricollega anche il Natale cristiano. Entrano poi a far parte del bagaglio popolare e nel tempo più recente incrociano le prospettive del mondo moderno. Tutti aspetti che gli oggetti esposti e riprodotti nel libro fissano materialmente e negli occhi.
C’è dunque un progressivo slittamento dal versante scientifico a quello del quotidiano. Nel primo ambito si leggono le pagine dedicate al solstizio, alla “notte più lunga che ci sia”, all’iconografia sacra antica e cristiana, alle festività “pagane” e i loro oggetti. Nel secondo invece si guarda alle manifestazioni di concrete di questa sensibilità diffusa. Sono le cartoline di auguri, dai messaggi digitali relegate a testimoni preziosi di rapporti umani meno frettolosi. Sono i santini, in cui si custodisce la religiosità popolare d’altri tempi. Sono anche le musiche, che hanno allietato le feste, o i profumi e le essenze.
Natale infine sciolto dai legami con la fede è da sempre la festa dei bambini. Così il catalogo riporta nella seconda parte un’ampia selezioni di giochi “di una volta” descritti da un esperto come Mario Collino.
Natale, la notte magica del solstizio d’inverno
di artisti vari
Editrice Nerosubianco
euro 20