Alba – Sabato 25 novembre alle or e18 s’inaugura a Palazzo Banca d’Alba la mostra di arte contemporanea “Mai la luna gridò così tanto”, un progetto di Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Associazione Genesi realizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Attraverso lo sguardo di 12 artiste e artisti, di diverse generazioni e provenienze, l’esposizione esplora le dinamiche storiche e contemporanee della violenza di genere, le molteplici forme di oppressione fisica e psicologica attraverso cui si esercita, il suo stretto legame con i fattori sociali, politici, economici e culturali che caratterizzano la condizione femminile nel mondo. Il titolo cita il verso di una poesia di Alda Merini, memoria dolorosa della violenza sessuale subita dall’autrice durante il suo internamento in ospedale psichiatrico. L’opera invita dunque a riflettere su un duplice abuso, quello individuale di un uomo che viola il corpo di una donna, e quello della società che emargina i soggetti non conformi ai modelli di pensiero e comportamento dominanti.
Espongono: le fotografie bianco e nero sulla storia del controllo del corpo femminile attraverso oggetti associati a scienza, medicina e cosmesi di Zoe Leonard, la serie fotografica Untitled Film Stills di Cindy Sherman, l’iraniana Shirin Neshat sul ruolo della donna nella società islamica, l’esperienza traumatica del conflitto e della migrazione di Ibrahim Mahama, e di Jean David Nkot che evoca i territori, i confini e dolorosi attraversamenti di una lavoratrice del Camerun, le lotte di liberazione ed emancipazione dell’americana Lava Thomas, le leggi anti-boicottaggio dell’Alabama nei dipinti della curda Zehra Dogan, e la torinese Irene Dionisio con “I nostri corpi fioriranno” e ancora Zoë Buckman, Patricia Kaersenhout, Sarah Lucas ed Eva Marisaldi.
In occasione della mostra è stata commissionata una nuova opera a Irene Dionisio, artista e regista di Torino, dal titolo I nostri corpi fioriranno. L’opera si propone come rito simbolico di riconoscimento e celebrazione di sei donne illustri, di epoche e provenienze differenti, uccise per le proprie idee e presenti in mostra sotto forma di profumo, materia e suono a evocare una fioritura simbolica all’interno di uno spazio metafisico.
Fino al 10 dicembre sabato e festivi 10,30/13,30 e 15/18,30.