Cuneo – Appuntamento alle 17,30 di questo pomeriggio, sabato 18 novembre in piazza Audiffredi per dire, ancora una volta, no a tutte le guerre e alle sofferenze che i popoli pagano sulla loro pelle.
Il Coordinamento per la pace e il disarmo di Cuneo, che riunisce alcune associazioni del territorio sui temi della giustizia sociale e ambientale, ha guidato la fiaccolata composta da un centinaio di persone. Gli interventi, dopo la condanna dell’atrocità compiuta da Hamas in Israele, si sono soprattutto concentrati sul dramma attuale in corso, quello che si sta consumando in Medio Oriente e che a oggi ha già provocato migliaia di vittime tra la popolazione civile palestinese (quasi la metà delle quali è composta da bambini), ma non ha dimenticato quello che da più di un anno sta continuando in Ucraina. «Abbiamo condannato e condanniamo fermamente il vile attacco di Hamas contro i civili del 7 ottobre scorso, che ha provocato 1400 morti; ma altrettanto fermamente chiediamo che venga imposto un cessate il fuoco all’esercito israeliano, così come ormai numerosi Paesi domandano ripetutamente. Gli appelli accorati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, però, sembrano cadere nel vuoto, e questo significa altri morti, altre sofferenze», affermano gli organizzatori.
Il senso della manifestazione sta tutto qui: solo se le armi tacciono e se si riprende la faticosa ma inevitabile strada del dialogo e della diplomazia si potrà avere qualche concreta speranza che tali sofferenze possano cessare davvero. Il vecchio progetto di due Stati per due popoli deve essere perseguito e realizzato una volta per tutte, assicurando a tutte le persone che vivono in quell’area la certezza di una casa, della sicurezza e del rispetto dei diritti umani. Ma questa strada, per realizzarsi, comporta che tutti – in Europa come nel resto del mondo – scendano in piazza per far sentire la propria voce, per gridare che la pace è l’unica soluzione possibile.
Luca Prestia