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Lunedì 25 novembre 2024

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Intossicazione alimentare in caserma per 30 militari, tre a processo

Udienze per ricostruire quanto accaduto nella "Dalla Chiesa" di Fossano nel luglio 2019 e come arrivò il batterio nei piatti

La Guida - Intossicazione alimentare in caserma per 30 militari, tre a processo

Fossano – Trenta militari del 32° Genio Guastatori della caserma “Dalla Chiesa” il 25 luglio 2019 rimasero intossicati dal Campylobacter jejiuni, un batterio dell’apparato digerente; di quei 30, in 17 furono campionati e 11 risultarono positivi al batterio. Due in particolare manifestarono sintomi gravi e furono ricoverati in ospedale per alcuni giorni; ora si sono costituiti parti civili al processo che vede sul banco degli imputati G. D. P., A. S. e M. B., rispettivamente legale rappresentante, responsabile della sicurezza alimentare e cuoco della ditta appaltatrice del servizio mensa all’interno della caserma, accusati di lesioni colpose per aver somministrato alimenti pericolosi per la salute. In aula nelle scorse udienze avevano deposto il tenente colonnello responsabile del Nucleo di autorità sanitaria nel distretto di Fossano, i militari che avevano manifestato i sintomi della gastroenterite e i consulenti di parte. Quel giorno alla mensa venivano serviti due tipi di pasta e due tipi di carne, cosce di pollo e polpettone con rispettivi contorni. Secondo quanto riferito dal tenente colonnello a capo del Nucleo di autorità sanitaria nel distretto di Fossano, il Campylobacter si trova di solito nell’acqua e nella carne avicola e dato che le analisi dell’acqua avevano dato esito negativo è probabile che il batterio si trovasse nella carne, che venne tagliata da cruda con gli stessi coltelli usati successivamente per preparare le porzioni da servire ai militari. Il tenente dei Nas di Alessandria delegato dalla Procura a svolgere le indagini, rilevò alcune inadempienze alla ditta appaltatrice per quanto riguarda la pulizia degli utensili che non sarebbero stati sanificati dopo il lavaggio come invece dovrebbe essere poiché il detersivo pulisce ma non sanifica. Secondo il consulente della Procura si è trattato proprio di una contaminazione della carne cotta tagliata con coltelli non sanificati a regola. Secondo il consulente della difesa però le indagini erano state carenti anche sull’individuazione del tipo di batterio, poiché non sono state svolte indagini ad ampio spettro ma limitate al Campylobacter. Inoltre i venti tamponi eseguiti su otto alimenti campionati avrebbero dato tutti esito negativo e tra questi alimenti mancava il polpettone nonostante fosse indicato come la causa della gastroenterite. Secondo la difesa quindi il dato certo è che i militari siano stati intossicati ma non è possibile affermare con certezza quale sia stata la causa e non ci sono dati sufficienti per fornire delle spiegazioni certe poiché mancano le analisi di alcune materie prime. Nel corso dell’ultima udienza ha parlato il cuoco della ditta appaltatrice, il quale ha fornito un dettagliato resoconto di tutte le operazioni di pulizia, preparazione, cottura e servizio degli alimenti del menù di quel giorno, fornendo anche le note scritte delle modalità di cottura e delle temperature dei cibi cotti, che venivano redatte subito dopo il servizio e consegnate ai responsabili militari del servizio mensa. L’udienza proseguirà il 15 dicembre.

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