Cuneo – Minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale erano le accuse contestate a M. A., cuneese già noto alle forze dell’ordine, e che gli sono valse una condanna a otto mesi e 15 giorni di reclusione con revoca della sospensione condizionale. Una sera di settembre del 2020 l’uomo, che in realtà aveva l’obbligo di dimora nelle ore serali, era stato multato dalla Polizia perché si trovava in un locale di Borgo San Giuseppe privo della mascherina. Sentendosi vittima di un sopruso perché, a suo dire, anche i poliziotti non indossavano la mascherina, si era recato al comando dei Carabinieri in corso Soleri per sporgere denuncia. Quando il Carabiniere di servizio gli disse che l’ufficio era chiuso e che avrebbe potuto sporgere denuncia il giorno dopo, quello iniziò a prendere a testate il citofono inveendo contro il Carabiniere al portone e contro i due militari richiamati presso la sede. “Ha iniziato a prendere a testate il citofono e a urlarmi che rubavo lo stipendio”, ha riferito il militare di servizio quella sera. Anche i due Carabinieri sopraggiunti poco dopo si presero la loro dose di insulti: “Mentre ci avvicinavamo – ha riferito uno dei due militari – ci disse ‘noi dobbiamo usare la mascherina e voi no?’, io provavo a dialogare ma lui ha iniziato a correre verso largo De Amicis rifiutandosi di darci i documenti e minacciandoci di prenderci le pistole e di spararci alla gola”. Mentre pronunciava la sua minaccia si abbassò la mascherina e venne riconosciuto dai militari che intanto si erano fermati a raccogliere le generalità dei ragazzi che passavano di là e che con la loro testimonianza avrebbero confermato l’accusa di oltraggio. Chiamati a testimoniare in tribunale, i giovani hanno effettivamente confermato di aver sentito le minacce da parte dell’uomo. Per lui l’accusa aveva chiesto una condanna a un anno di reclusione con revoca della sospensione condizionale, mentre la difesa ne aveva chiesto l’assoluzione per l’accusa di minaccia perché nonostante le parole pronunciate in un evidente stato di agitazione l’uomo, convinto di aver subito un sopruso, si era sempre tenuto a debita distanza dai militari. Le richieste della difesa sono state respinte dal giudice che ha condannato l’imputato con la revoca della sospensione condizionale.