Saliceto – Un episodio “insolito” si è verificato nella mattinata di ieri (giovedì 7 settembre) nella zona di Saliceto, al confine con la Liguria: un cinghiale è stato liberato dalla gabbia in cui era finito, mentre le guardie venatorie della Provincia stavano per abbatterlo. Lo rende noto l’ente stesso, che sottolinea il proprio impegno “per arginare il problema dei cinghiali e, in particolare, quello della diffusione della peste suina africana. Il piano di abbattimento dei selvatici va avanti e dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati abbattuti 1.407 cinghiali grazie al concorso attivo della Polizia faunistico ambientale della Provincia, delle guardie venatorie volontarie e dei cacciatori abilitati alla caccia al cinghiale. In tale attività rientra anche l’installazione delle gabbie preposte per la cattura di tali selvatici; ad oggi su tutto il territorio cuneese ne sono sistemate più di 100. Nei giorni scorsi il personale della Provincia ne ha installate altre tre a Saliceto, unico Comune della Granda che si trova in zona rossa perché al confine con la Liguria dove sono state rinvenute delle carcasse infette”. Proprio il fatto che la “liberazione per mano di ignoti” sia avvenuta in un Comune che rientra nella zona di massima emergenza per il fenomeno psa (che mette a rischio la suinicoltura subalpina) conferisce rilevanza penale al gesto, di cui la Polizia locale faunistico-ambientale sta cercando individuare il responsabile.