Cuneo – Fine febbraio, oltre al freddo, porta l’inizio della stagione della pesca, che scatta domenica 25 in Granda (tranne laghi e bacini montani oltre mille metri, dove scatterà la prima domenica di giugno. Rispetto allo scorso anno, non cambia nulla in termini di permessi e costi: licenza di pesca, tassa e soprattassa non hanno subito aumenti; invariate anche le quote di accesso ai diritti demaniali di pesca gestiti dalla Provincia.
Per pescare nelle acque interne, su tutto il territorio regionale, bisogna essere muniti di licenza. Queste sono di tre tipi, con validità per 365 giorni dal pagamento. La “A” è per chi pesca come attività professionale, viene rilasciata dalla Provincia di residenza ed è soggetta al pagamento annuale delle tasse e soprattasse regionali. Quelle di tipo “B” e “D” sono per il pescatore dilettante, basta avere la ricevuta di versamento delle tasse e delle soprattasse regionali. Non pagano i cittadini italiani minori di 14 anni e i portatori di handicap.
La novità più importante per il 2018 è l’istituzione di tre nuove zone di pesca “no kill” (nella foto), cioè dove la pesca viene effettuata solo con il metodo “a mosca” e con rilascio immediato del pesce pescato. La prima, in acque libere, è lungo il torrente Maira nei Comuni di Prazzo, Marmora e Stroppo, dal ponte della statale 22 presso la pista di fondo, a monte dell’abitato di Ponte Marmora, fino a cento metri a valle della confluenza del Rio di Elva nel Maira. Le altre due zone sono in acque soggette a diritti demaniali direttamente gestiti dalla Provincia, dedicate prevalentemente alla pesca alla carpa, lungo il fiume Tanaro a Niella Tanaro e a Narzole. Qui si può praticare il carpfishing, tecnica di pesca sportiva che non procura danni e dolori, con rilascio immediato. Ai divieti di pesca già vigenti sono stati aggiunti, nel territorio comunale di Garessio, sette divieti di pesca su altrettanti affluenti del fiume Tanaro, dopo i danni alla fauna ittica per l’alluvione 2016.