È certo originale riuscire a cogliere e raccontare una valle alpina nel suo passaggio dal neolitico all’età dei metalli in forma narrativa e in lingua piemontese. Per la verità l’autore non si pone grandi preoccupazioni linguistiche né storiche. La sua è una narrazione sul filo del sogno alla ricerca delle radici di una valle che non si identifica i modo specifico con nessuna della geografia cuneese, ma tutte le ricomprende quasi ritrovando quelle sfumature che le accomunano. E tra queste prima di tutto c’è la lingua che si muove con libertà tra piemontese e occitano restituendo con vivacità le diverse situazioni narrate.
Apie ‘d pera
di Tavio Cosio
Editrice Fusta
19 euro