Cuneo – Dovrebbe essere pronta per l’avvio dell’anno scolastico 2026 la nuova scuola di Borgo San Giuseppe, che comprenderà in un unico edificio primaria e secondaria di primo grado, oltre a due palestre, biblioteca, auditorium e ampi spazi all’aperto, per la didattica e non solo. L’intervento, finanziato interamente dal PNRR, avrà un costo comprensivo di 11,1 milioni, di cui 8,8 milioni di lavori e forniture e i restanti di costi di progettazione, spese tecniche e costi accessori vari. A questi si potrebbe aggiungere un ulteriore 10% di risorse che il Ministero ridistribuirà dal fondo per le opere indifferibili.
Il polo sarà realizzato nell’area dell’attuale scuola media di Borgo San Giuseppe e precisamente l’edificio sorgerà nella zona retrostante, dove attualmente vi è il campo da calcio, mentre di fronte, verso via Rocca de Baldi, sarà realizzato un giardino attrezzato condiviso e a disposizione della frazione. I due edifici che ora ospitano rispettivamente la scuola secondaria e la primaria, in via San Cristoforo, verranno abbattuti. I lavori però non comporteranno l’interruzione del servizio scolastico, perché le strutture saranno costruite e abbattute in modo da garantire la continuità del servizio.
“Dei 54 milioni che dal PNRR arriveranno sul nostro territorio, questo progetto è il secondo in termini di entità di finanziamento, dopo quello per la per la realizzazione della nuova biblioteca in palazzo Santa Croce – ha detto la sindaca Patrizia Manassero nel corso della commissione consiliare dedicata -. L’aver dirottato su scuole, nido, palestre e sport risorse e sforzi progettuali dimostra l’attenzione che vogliamo dare a bambini, ragazzi e le loro famiglie, anche per intervenire concretamente nel contrasto alla povertà educativa: per fare in modo che tutti abbiano risorse a propria disposizione per una buona crescita personale. Avere una scuola, nuova, bella, innovativa e funzionale è un pezzetto di questo percorso”.
A presentare il progetto, per ora poco più che di fattibilità, l’architetta Francesca Turnaturi (Studio Benedetto Camerana di Torino) e l’ingegnera Ilenia Raveduto (Politecnica Europa di Torino), parte di un team multidisciplinare di 20 persone che stanno lavorando al progetto.
“Tra le maggiori difficoltà che abbiamo incontrato, oltre agli alti livelli di efficientamento energetico e sostenibilità richiesti, la necessità di trovare un punto di vista innovativo, quello di aprire la scuola alla città, facendo in modo che possano condividere gli spazi” ha spiegato l’ing. Raveduto. La nuova scuola, che sarà di classe energetica almeno pari alla A4, produrrà, con il suo impianto fotovoltaico, 141.633 kw/h all’anno e permetterà un risparmio di 92.000 kg di CO2 annui.
L’edificio centrale sarà rettangolare e avrà tre corpi annessi: palestra, auditorium e biblioteca. In realtà le palestre saranno due, adiacenti e divise da una parete mobile, in modo da poterle unire a seconda delle esigenze. Come il giardino esterno, sono pensate per essere fruite anche al di fuori dall’orario scolastico. Ampia l’area per attività didattiche all’esterno: ci sarà una zona orti, un anfiteatro/auditorium, una pergola e un’area playground per lo sport all’aperto. In totale degli oltre 12.000 m2 oggetto dell’intervento, solo 2.500 sono di area coperta. Al piano terra dell’edificio ci saranno presidenza, segreteria, mensa, sala insegnanti e una zona per le classi della primaria. Tutto il complesso è stato sviluppato con l’idea di spazi multifunzionali e le aule sono state pensate sul modello dei college americani: saranno i ragazzi a spostarsi di aula in aula, perché i locali saranno attrezzati e tematici. Ci sarà l’aula di scienze, quella di matematica e così via. I piani superiori, senza accesso diretto all’area verde, saranno dotati di ampi balconi.
La scelta dei professionisti è stata fatta direttamente dal Ministero, attraverso un concorso di progettazione a livello nazionale che ha selezionato per le varie scuole candidate al finanziamento il progetto giudicato migliore, in base a una serie di requisiti che valutavano, tra l’altro, sostenibilità ambientale ed energetica e capacità di recepire esigenze e richieste delle direzioni scolastiche coinvolte. “La dirigente e i suoi collaboratori sono stati coinvolti fin dall’inizio, perché era importante che il progetto fosse calato sulla realtà di chi la scuola la vive ogni giorno – ha aggiunto l’assessora ai Servizi Scolastici del Comune, Paola Olivero -. Siamo molto orgogliosi per questo intervento, ma voglio fugare ogni dubbio: l’Amministrazione continuerà a difendere le scuole frazionali. Riteniamo sia fondamentale avere in ogni frazione la scuola elementare e ogni anno combattiamo contro ogni richiesta di ridimensionamento. Questa sarà la scuola media dei ragazzi dell’Oltregesso, ma le primarie delle frazioni non sono in discussione”.
Ora si attende il progetto esecutivo per fine settembre. Per rispettare i tempi previsti dal PNRR entro la primavera 2024 sarà necessario iniziare i lavori, che dovranno essere terminati entro l’estate 2026.