Renzo Brunetto nasce a Valloriate nel 1949, vive e lavora tra Borgo San Dalmazzo e Boves. Fin da ragazzo scopre il suo amore per il disegno e riproduce con pastelli paesaggi e animali. Riprende l’attività artistica nel 1967 dipingendo perlopiù quadri a sfondo politico: partigiani in montagna, l’azione, la manifestazione operaia, la fabbrica. Nei primi anni Settanta inizia a dipingere il paesaggio soprattutto en plein air e si iscrive all’Accademia di disegno e di pittura, che poi abbandona. La sua tavolozza insegue colori crepuscolari, blu, viola, nero, o si ravviva di damine in costumi ottocenteschi che si perdono nel buio delle contrade, illuminate da lampioni a gas. Inizia anche incidere su piombo, rame, linoleum e anche a scolpire la pietra. Dal 1977 si avvicina ai grandi maestri del paesaggio piemontese, e lo stile presenta un tocco sempre più delicato ed atmosferico, cogliendo il momento in cui la luce smorza i suoi riverberi.
“Brunetto è un pittore figurativo e paesaggista che coglie dell’impressionismo le sue ispirazioni più intime ed eclatanti, una colorazione pacata ravviva le scene e le figure in un costante lirismo: le scoglie dei ricordi pesano sull’animo con commozione incantata”, scrive Giuliano Gennaro già nel 1980. Ma è con i dipinti delle battaglie che Brunetto svela una vena artistica unica: “Battaglie che sanno o meglio che intendono sapere di sogno quasi a volere confinare nell’irreale le cruenti, strazianti battaglie di sempre, le inconcepibili guerre di oggi” ha detto Beppe Rosso. Brunetto ha esposto in numerose personali e collettive in Italia e all’estero con segnalazioni e premi.
“Battaglie, carovane fuochi gioco tragico di vita, di morte, di umanità piena di voglia di fare timorosa del buio e del pericolo ignoto, ma pronta ad affrontarlo per affermarsi nella contesa, – scrive ancora Beppe Rosso – tutto ciò ci racconta il pennello di Brunetto, pieno di poesia e ricerca, distribuendo le cromatiche risorse di un vibrante messaggio, costruito con sicurezza di struttura e con levità ed accuratezza di disegno e di colore… È una gioia per gli occhi, una festevole esaltazione per lo spirito visitare nel paradigma dell’iconografia più scaltrita ma ancora genuina, le grandi eventualità dei drammi di un passato che profuma appena di ieri, capace di condurci e scoprire il limpido, accorto gioco d’un pittore, che tramite il consueto universo delle fiabe può farci meditare su più nascosti problemi di oggi”.
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private tra cui Parigi, Nizza, Toronto, Siviglia, San Francisco, Ginevra, New York, Tokyo, Colonia, Singapore, Francoforte.