Cuneo – Prima una siccità prolungata, adesso le piogge incessanti: la frutticoltura della Granda è in grave difficoltà.
Coldiretti Cuneo stima che quest’anno nella nostra provincia la produzione di pere crollerà dell’80%; la metà del raccolto delle ciliegie è già andato perso e anche i comparti delle pesche e delle mele subiranno gravi contraccolpi.
Il dissesto è imputabile principalmente al cambiamento climatico in atto, che altera e compromette i cicli produttivi e favorisce lo sviluppo di nuove patologie.
Pere: crollo dell’80% del raccolto
Per quanto riguarda le pere, Coldiretti Cuneo prevede che si raccoglierà soltanto il 20 o il 30%, in base alle zone, della produzione potenziale sia delle Abate sia delle Williams: a causa della siccità, prima, e delle piogge intense, poi, nella fase successiva alla fioritura è venuto meno lo sviluppo dei frutti. Il danno economico è gravissimo nel Cuneese, dove la superficie dedicata a questa coltura è di 1.200 ettari, con più di 800 produttori specializzati.
Dimezzato il raccolto delle ciliegie
Il comparto delle ciliegie conta nella Granda quasi 1.000 produttori e circa 300 ettari di superficie dedicata. La pioggia copiosa e incessante di queste settimane, tuttavia, ha provocato la spaccatura dei frutti, soprattutto sulle varietà precoci, rendendoli di fatto invendibili: si valuta che sia andato perso almeno il 50% della produzione.
In calo la produzione di mele e pesche
I frutticoltori che coltivano mele in Granda sono oltre 2.000, per quasi 6.000 ettari di terreno dedicato. Ma per il caldo eccessivo dello scorso anno, spiegano i tecnici Coldiretti, varietà come la Red Delicious mostrano un carico produttivo decisamente inferiore a quello potenziale.
Numeri in calo anche per alcune varietà di pesche, settore che nel Cuneese coinvolge 1.800 aziende su una superficie di 2.300 ettari.
“Come se non bastasse, il cambiamento climatico – spiega Coldiretti Cuneo – crea anche condizioni favorevoli alla proliferazione di insetti alieni sul nostro territorio e all’espansione di diverse malattie delle piante“.
Inadeguato il sistema delle agevolazioni assicurative
Il danno economico per il settore è gravissimo, ma il sistema delle agevolazioni assicurative – denuncia Coldiretti – risulta inadeguato ad affrontare i cambiamenti climatici in atto. “Soltanto poche aziende – evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – hanno potuto assicurarsi a causa dei vincoli e del funzionamento del sistema. Le clausole previste nelle polizze risultano di sempre più difficile interpretazione con la conseguenza che le compagnie assicurative non garantiscono il ristoro necessario alle imprese frutticole”.
“Chiediamo, quindi, – conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – una profonda revisione delle agevolazioni assicurative per difendersi contro le calamità naturali e i sempre più frequenti eventi estremi”.