La lettura è un piacere che aumenta col passare degli anni, soprattutto se è associata alla gioia di imparare qualcosa di nuovo e di inaspettato. Sono lettore casuale, leggo di tutto, all’unica condizione di farlo, appunto, con piacere, senza mai sconfinare in obblighi di alcun tipo, neppure con me stesso. Concordo con Pennac, quando afferma che il verbo leggere non sopporta l’imperativo, anzi estenderei l’esclusione di quel brutto modo verbale da quasi tutti i nostri discorsi. Oltre ai libri attuali, per cui ringrazio quel servizio fondamentale che chiamiamo biblioteca, mi piace curiosare in testi del passato.
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