Roccavione – Aveva cercato di sfondare l’entrata a vetri del comando della Polizia Municipale di Roccavione usando il materiale edile trovato in un cantiere lì vicino e aveva divelto il citofono che era stato installato nel periodo del Covid per facilitare l’accesso del pubblico nei locali del Comune. La ragione per cui J.C. 39enne di Roccavione, persona nota alle Forze dell’ordine e un po’ a tutti i residenti del comune, abbia compiuto questo gesto la sera del 7 maggio 2021 resterà un mistero perché l’imputato ha scelto di non presentarsi al giudice per spiegare il motivo di quel folle gesto che costò circa 1500 euro di danni al Comune. Dalle telecamere di sorveglianza è stato facile per le Forze dell’ordine risalire all’autore del danneggiamento, riconosciuto anche dalla sindaca Germana Avena, “certo che lo conosco, è stato mio allievo. Fortunatamente la vetrata si è solo danneggiata. È andata peggio al citofono che è stato completamente divelto e quindi sostituito”. Dalle immagini delle telecamere è stato possibile vedere J.C. che, in compagnia del cane, a più riprese raccoglieva materiale edile dal cantiere adiacente la sede della Polizia Municipale gettandolo con violenza contro la vetrata. A conclusione dell’istruttoria il Pubblico Ministero Gianluigi Datta ha chiesto la condanna dell’imputato ad un anno di reclusione, “riconosciuto dalle immagini delle telecamere, l’imputato è persona nota in paese e alla luce dei suoi numerosi precedenti penali non penso si debbano concedere le attenuanti generiche”. Si è associato alla richiesta di condanna anche l’avvocato di parte civile Paolo Marabotto che ha chiesto anche il risarcimento dei danni subiti, mentre l’avvocata Antonella Vallauri ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per il mancato raggiungimento della prova in quanto dalle immagini non si vedrebbe bene il volto della persona che lanciava gli oggetti contro la sede della Polizia Municipale. Una tesi rigettata dal giudice che ha condannato J.C. alla pena di 8 mesi di reclusione.