Cuneo – Da ieri (domenica 16 aprile) sono rispuntate numerose “fumarole” in zone di campagna e in fascia pedemontana, nell’area cuneese: sono infatti terminati sabato 15 i divieti di “abbruciamento di residui vegetali”, cioè di eliminare attraverso il fuoco rami, foglie e altri scarti di coltivazioni o simili. Il divieto era scattato il 15 settembre scorso, con durata appunto fino al 15 aprile, sull’intero territorio della regione, legato alle disposizioni straordinarie per la qualità dell’aria (approvate dalla giunta nel febbraio 2021).
L’abbruciamento dei residui vegetali è consentito fino a un massimo di tre metri cubi per ettaro al giorno, dal 16 aprile al 14 settembre; l’attività (c0nsentita solo se non è stato dichiarato lo stato di pericolosità per gli incendi boschivi sul territorio della regione) va svolta solo dall’alba al tramonto, in assenza di vento o di condizioni meteo che possano favorire l’innesco di incendi e a debita distanza da aree boschive, proprio per evitare incendi (in caso di trasgressione ai divieti, si rischiano da 200 a 2.000 euro di multa). Proprio il forte vento, unito al perdurare di carenza di piogge e al fatto che ovunque il suolo si presenta molto secco, è tra i forti fattori per il rischio incendi: dagli enti locali e dagli operatori del pronto intervento giungono gli inviti alla massima prudenza.