Madonna delle Grazie – “Due metri e due misure?”. È la domanda che si fanno alcuni abitanti del Parco fluviale, nella zona di Tetto Lupo a Madonna delle Grazie, dove l’associazione Granda Canoa Club ha realizzato un percorso per gli allenamenti nel canale.
Per i residenti, la presenza degli atleti, nel polmone verde cuneese, è un valore aggiunto. Ma si chiedono come sia possibile che l’associazione abbia potuto installare blocchi di cemento, con pali in legno all’interno, per tendere le funi che servono ai canoisti per gli allenamenti a slalom, in un’area sottoposta a vincoli. Chi abita in quella zona, come nelle altre che fanno parte del Parco fluviale, sa che per realizzare qualsiasi opera sono necessarie autorizzazioni particolari e ci siano molti vincoli da rispettare.
Da Granda Canoa solo un “No comment” per non fomentare polemiche, anche perché la loro presenza, con tanti bambini e ragazzi, è stata accolta in modo positivo dagli abitanti e dagli agricoltori dei terreni limitrofi.
“L’attività è esercitata dalla società sportiva Granda Canoa Club che ha realizzato un campo di canoa su un canale artificiale, immaginiamo con l’accordo del Consorzio che gestisce il canale – spiega l’assessore Gianfranco Demichelis, che ha la delega al Parco fluviale per il Comune di Cuneo -. La località è ricompresa nell’ambito del Parco fluviale, in area contigua. Secondo la disciplina specifica quell’intervento è ammesso (ciò nonostante non risulta, ai nostri uffici, che l’associazione abbia presentato richiesta parere). La località è poi ricompresa in ambito di tutela paesaggistica e potrebbe comunque rientrare negli interventi ammessi senza autorizzazione paesaggistica, ma tuttavia andrebbe regolarizzata sotto il profilo edilizio. Pertanto, vista la segnalazione, avvieremo un procedimento per regolarizzare ove possibile o far rimuovere le opere che risultino in contrasto con norme edilizie”.