È un delicato gioco di sentimenti e affetti quello che intesse le pagine di questa storia d’amore sospesa tra finzione e realtà, tra invenzione e ricordi.
Per arrivare al reale l’autrice parte da lontano. Sembra consapevole che quelle poche lettere di suo nonno alla fidanzata possono risultare troppo personali, troppo esili per reggere un romanzo. E cosi costruisce una “cornice” in cui incastonare con discrezione questi scritti.
Ha infatti l’accortezza di non eccedere nel contrasto tra finzione e realtà. Così la prima si presenta da subito come un’altra storia d’amore tra Leonardo e Margherita che quasi fa da specchio alla seconda, quella che di lì a poco sarà suggerita dalle lettere di Sebastiano a Costanza.
In più ci aggiunge, di nuovo con un espediente narrativo, la “rubrica dei ricordi resistenti”, l’incursione tra i partigiani del monte Saben. Non deve però sfuggire la finezza di incastonarvi, una volta di più, una storia d’amore, quella tra Giovanni e Lia. Sembra un complesso insieme di scatole cinese, architettato con precisione, quando invece si rivela delicato intreccio sostenuto dai sentimenti.
Che vada in questa direzione, il libro lo dice subito nella lunga prima parte in cui in forma di duetto viene raccontato con discrezione e genuinità il nascere della relazione tra Margherita e Leonardo, ambedue avvinti dalla passione per le parole, dallo sguardo limpido sulle montagne, da un pudore maturo e sincero verso i sentimenti.
Sono pagine che hanno lo scopo di stabilire il terreno emotivo per leggere quelle successive, quando i ricordi del passato affiorano nelle lettere del nonno “liberate” da Margherita, allorché con Leo incontra “storie in cerca di una voce” e finalmente offre loro spazio.
Margherita sui sentieri del nonno
Cinzia Dutto
ArabaFenice
14 euro