L’agricoltura biologica è un metodo di produzione agricolo rivolto ad ottenere degli alimenti utilizzando nel ciclo produttivo delle colture agrarie sostanze e processi naturali. L’attenzione è rivolta alla maggior tutela dell’ambiente oltre ad ottenere delle derrate alimentari senza l’impiego di prodotti di sintesi e un prodotto che arriva sulle tavole dei consumatori più salubre.
Nell’attuare l’agricoltura biologica vengono presi in considerazione l’utilizzo dell’energia e le risorse naturali in modo responsabile, la conservazione della biodiversità, il mantenimento degli equilibri ecologici dei territori, il miglioramento della fertilità del suolo e il mantenimento della qualità delle acque.
Nell’ambito degli allevamenti di animali, la normativa prevede per la zootecnia, una serie di aspetti rivolti alla maggior tutela del benessere degli animali, richiedendo spazi maggiori e aree pascolive, l’adozione di pratiche più rispettose dell’animale stesso, introducendo l’adozione di razze a lento accrescimento, che non raggiungono il peso adatto alla macellazione prima di un periodo che corrisponde a circa il doppio rispetto alle razze ad accrescimento rapido ( soprattutto in avicoltura)
Il biologico è normato a livello europeo con una serie di regolamenti volti a determinare una struttura chiara per i prodotti biologici all’interno dell’intera Unione europea, nell’ottica di soddisfare le richieste dei consumatori, garantendo un prodotto alimentare affidabile con un equo compenso per i produttori agricoli.
Nel settore dell’agricoltura, il biologico è in crescita all’interno della Comunità europea e nutre un interesse sempre maggiore da parte dei consumatori soprattutto del nord Europa.
L’UE ha recentemente approvato una nuova normativa relativa al settore biologico entrata in vigore il 1º gennaio 2022 con il Regolamento Europeo n. 848/2018.
Il nuovo regolamento n. 848/2018 ha introdotto alcune modifiche alla normativa in vigore, andando a rafforzare il sistema dei controlli, per aumentare la fiducia dei consumatori, introducendo una semplificazione per i piccoli produttori agricoli che intendono convertirsi al bio, una standard uniforme a livello comunitario dei prodotti biologici e l’introduzione della commercializzazione di nuovi prodotti bio.
Nello specifico, in alcune parti del regolamento sul bio, emergono alcuni punti sostanziali, maggiormente rafforzati rispetto alla normativa precedente: una maggior attenzione all’ambiente e al clima, la fertilità dei suoli con un maggior apporto di sostanza organica, la promozione delle filiere corte, il mantenimento di razze autoctone e in via di estinzione, la tutela del paesaggio rurale, prevedere l’utilizzo di varietà coltivate o animali longevi e maggiormente resistenti alle malattie, una maggior implementazione del benessere animale.