Torino – In una delle più famose scene del film “Il Postino”, il protagonista Mario (interpretato da Massimo Troisi) dice, riferendosi alla poesia, che “non è di chi la scrive…ma di chi gli serve”. E’ quello che devono aver pensato coloro che hanno sottratto l’opera “Sistema floreale di videosorveglianza”, installazione dell’artista bovesano Gec (Giacomo Bisotto) in largo Cibrario a Torino. Bisotto nei giorni scorsi aveva collocato tre grandi fiori colorati il cui pistillo era la riproduzione dell’obiettivo di una telecamera. Dopo nemmeno una settimana, i “fiori” sono stati trafugati uno alla volta.
Nel commentare l’accaduto Bisotto ha sottolineato come, una volta installata o venduta, l’opera non appartenga più all’artista, sviluppando di conseguenza una vita autonoma. “Con il “Sistema floreale di videosorveglianza” – commenta Gec – ho voluto colorare la piazza e portare a riflettere sul tempo che stiamo vivendo. Un tempo basato sulla sicurezza e sul videocontrollo delle nostre città. La tecnologia ha reso gradevole la nostra schiavitù”.