Torino – Il Piemonte a rischio piano di rientro sanitario? Se lo chiede la minoranza Pd guardando i conti, ma allo stesso tempo chiede che il Piemonte faccia come altre Regioni e chieda più risorse al Governo per evitare il commissariamento e la riduzione dei servizi. La Commissione salute della Conferenza delle Regioni ha denunciato “la preoccupante prospettiva che il livello di finanziamento del SSN per il 2025 possa atterrare nientedimeno al 6,0% del Pil”. Una situazione che sarebbe insostenibile dal punto di vista dei conti e dunque dei servizi in una sanità alle prese con le conseguenze dell’emergenza pandemica ed energetica.
Un grido d’allarme è stato lanciato in questi giorni da alcune Regioni al Governo: la richiesta è che nessuna Regione debba essere sottoposta a “piano di rientro” o ad un aumento della tassazione a causa della grave criticità finanziaria dovuta ai costi riguardanti l’emergenza pandemica ed energetica. Qualora ciò dovesse avvenire, andrebbe progressivamente e irrimediabilmente compromesso il sistema sanitario universalistico italiano. L’ipotesi che avanza la Commissione Salute è di consentire che i disavanzi Covid possano essere ripianati dalle Regioni con un piano di ammortamento decennale ed escludere i maggiori costi aggiuntivi effetto della pandemia e del caro energia dalla verifica dell’equilibrio economico-finanziario.
Intanto la Regione da parte sua riversa le attenzioni alle singole aziende, Asl e Ospedali “minacciando” di rimandare indietro i conti dei bilanci preventivi, perché i soldi non ci sono. Il contributo aggiuntivo disposto dal Governo per compensare le spese relative all’energia è già certo che non sarà sufficiente a coprire l’aumento che ha comportato per la sanità piemontese un rincaro dal 2021 al 2022 del 78,22% con un’uscita di oltre 100 milioni in più. Eppure si fa fatica ad assumere perché i soldi non ci sono per nuovi organici ma si appaltano ai medici di cooperative e a gettoni a costi ben più alti, per coprire le assenze e i servizi che rimangono scoperti. I servizi che il privato non vuole fare perché non redditizio come il Pronto Soccorso che ha bisogno di coperture 24 ore su 24 ed è per tutti.