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Venerdì 22 novembre 2024

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“Ci rammarica constatare che nel 2023 l’idea di progresso sia avere sempre più cemento”

Le associazioni ambientaliste intervengono in merito al ricorso respinto dal Tar sulla variante al Piano regolatore relativa alle aree ex Auchan ed ex Enel

La Guida - “Ci rammarica constatare che nel 2023 l’idea di progresso sia avere sempre più cemento”

Cuneo – Le associazioni ambientaliste intervengono con un comunicato in merito alla recente sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato in merito alla variante al Piano regolatore approvata dal Comune di Cuneo e relativa in particolare alle aree ex Auchan ed ex Enel.

“Nel febbraio 2022 il Comune di Cuneo ha approvato una variante parziale al PRGC (Piano regolatore generale) in cui, insieme ad una cinquantina di altri interventi, si rendono edificabili due vaste aree: una a San Rocco Castagneretta dove esisteva un deposito Enel, l’altra nell’Oltre Gesso attorno all’area commerciale ex Auchan. Qui sorgerà un nuovo polo sportivo privato con palestre, negozi, impianti sportivi.

Contro le nuove previsioni del PRGC è stato presentato ricorso al TAR Piemonte da Pro Natura, Legambiente e Italia Nostra unicamente per salvare da una inutile ed assurda cementificazione altri terreni. Inutile perché già esistono aree destinate alle attività sportive, assurda perché il consumo di suolo non è più ammissibile, né sostenibile per nessuna ragione. La salvaguardia del suolo viene continuamente richiamata, ma puntualmente disattesa.

Non essendoci, però, una legge che tutela il suolo (da anni le proposte di legge giacciono presso il Parlamento che finora non le ha mai discusse), si è dovuti ricorrere ad aspetti tecnici e procedurali per cercare di giustificare la bontà del ricorso e sperare di salvare queste superfici.

Il Tar, che non entra nel merito delle scelte, ma valuta l’aspetto formale delle procedure, nell’udienza del 10 gennaio 2023, ha dichiarato infondato il ricorso (che, quindi, è stato respinto) ed ha condannato le associazioni ambientaliste al pagamento delle spese di lite: 3.000 euro al Comune di Cuneo; 2.000 euro alla società Porta Rossa s.p.a. (una delle imprese costruttrici) e 2.000 euro a Ceetrus Italy s.p.a, più gli oneri accessori per un totale di oltre 10.000 euro.

Prendiamo atto delle decisioni del TAR. Ci rammarica dover constatare che ancora nel 2023 l’idea di progresso sia avere sempre più strade, sempre più capannoni, sempre più cemento. Saranno i posteri a giudicare la bontà del nostro operato, se ne avranno la possibilità”.

Bruno Piacenza, presidente Legambiente Cuneo, Domenico Sanino, presidente Pro Natura Cuneo, Alberto Collidà, presidente Italia Nostra Cuneo

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