Cuneo – Si attendeva solo più il via dal ministero dei beni culturali, oggi in mano al meloniano Gennaro Sangiuliano, per l’ultimo tratto dell’Asti-Cuneo. Ma il sì non è arrivato. Lo ha confermato il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini in una dichiarazione ripresa su Twitter dal portale Politics Ultimora. Scrive Salvbini: “Sulla realizzazione della Asti-Cuneo il sovrintendente ha detto no. Questa mattina mi sono imbufalito”. È così è di nuovo tutto fermo.
Ad accorgersi per primi dello stop sono stati i deputati di Azione-Italia Viva, Enrico Costa e Luigi Marattin che scrivono: “Apprendiamo dell’ennesimo stop al completamento dell’Asti-Cuneo. Stavolta però lo stop arriva da un governo i cui esponenti, per anni avevano promesso di battersi contro i diktat dell’ambientalismo ideologico, contro lo strapotere delle Soprintendenze, contro i ritardi della burocrazia. Oltre a sottolineare l’incoerenza dei vari Salvini, Sangiuliano e Meloni ci chiediamo che cosa accidenti serva in Italia per completare un’infrastruttura essenziale e strategica”.
Poi è ritornato anche il cosnigliere regionale albese del Pd Maurizio Marello che nel corso della seduta del consiglio regionale di oggi pomeriggio, martedì 7 febbraio, ha chiesto un’audizione urgente del presidente Alberto Cirio e dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Gabusi o alla Giunta in assenza degli stessi.
“Forse la Giunta è stata eccessivamente ottimista nel considerare ormai cosa fatta la realizzazione del Lotto II 6 A dell’Asti- Cuneo, il cui iter invece è stato bloccato all’ultimo step dal Ministero della Cultura. Non più tardi di due settimane fa l’assessore Gabusi rassicurava sulle tempistiche di un’infrastruttura di importanza fondamentale per la provincia di Cuneo e per il Piemonte. Oggi tutto viene rimesso in discussione, dunque chiedo delucidazioni alla Giunta. Abbiamo bisogno di conoscere i motivi del parere negativo che riguarda la parte del lotto tra Verduno e Cherasco dove al posto del tunnel sotto collinare il nuovo progetto ha previsto il passaggio in superficie con relativi viadotti”.