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Venerdì 22 novembre 2024

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“Biodigestore, non è vero che 15 consiglieri su 16 sono contrari”

La lista "Borgo per tutti" chiede la convocazione di un Consiglio per decidere definitivamente sul progetto

La Guida - “Biodigestore, non è vero che 15 consiglieri su 16 sono contrari”

Borgo San Dalmazzo – “Non è vero che 15 consiglieri su 16 sono contrari al progetto del Biodigestore”, a dirlo sono i membri del gruppo “Borgo per tutti” che chiedono alla Giunta Robbione di prendere definitivamente una decisione.
“L’ipotesi di realizzazione di un biodigestore per il trattamento dei rifiuti organici a Borgo San Dalmazzo ha animato negli ultimi anni, anche con toni accesi ed opposte fazioni, l’attività del Consiglio comunale – scrivono una lettera i consiglieri Pierpaolo Varrone, Luca Basteris e Luisa Giorda -. Il clima di contrapposizione ha impedito lo svolgersi di valutazioni prive di pregiudizi e la comunicazione di informazioni oggettive ai cittadini. Una situazione dovuta anche alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale dello scorso maggio 2022”.
Il finanziamento del progetto per la realizzazione del biodigestore di Borgo San Dalmazzo con fondi del Pnrr per un importo di circa 13 milioni ha riaperto il dibattito e le valutazioni sull’opportunità o meno della realizzazione dell’intervento a Borgo San Dalmazzo. “Il nostro gruppo consigliare in questi mesi ha evitato di rincorrere suggestioni o strumentalizzazioni, impegnandosi ad approfondire e comprendere tutti gli aspetti del progetto. Riteniamo che, superato da alcuni mesi il momento elettorale, ci siano ora le condizioni per svolgere una seria ed approfondita valutazione”.
E continuano: “Riteniamo che la produzione di biometano ottenuta dal trattamento di rifiuti organici rappresenti vantaggi ambientali: riduzione dell’uso di combustibili fossili; valorizzazione di energia per la produzione di elettricità e calore; fornitura ai cittadini di energia per l’uso domestico. E’ un intervento che consente e contribuisce a contrastare il caro energia. Ogni volta che si prevede la realizzazione di impianti nascono tra la popolazione  preoccupazioni, a volte fondate, a volte meno. Così è accaduto anche a Borgo San Dalmazzo. Molte valutazioni negative o allarmate sono frutto di esperienze pregresse. Le valutazioni devono invece essere rivolte al progetto presente. L’ipotesi di progetto prevista a Borgo San Dalmazzo consente di affermare che la tecnologia utilizzata è sicura da un punto di vista ambientale: il trattamento dell’organico per la produzione di biogas avverrà in forma anaerobica e pertanto senza emissioni, il trattamento della frazione umida dei rifiuti, avvenendo in ambiente anaerobico, non produrrà maleodori.
Questa posizione è stata espressa anche alla sindaca di Borgo San Dalmazzo al momento in cui ci è stata richiesta la nostra opinione nel corso di una riunione tra consiglieri comunali.  Non corrisponde pertanto a verità l’affermazione che 15 consiglieri su 16 del Consiglio comunale di Borgo San Dalmazzo sono contrari al biodigestore.
Discorso diverso è quello di valutare la possibilità di disporre dei quantitativi di rifiuto organico necessario per un utilizzo ottimale dell’impianto. Sono decisioni di tipo politico: esse devono essere assunte attraverso una pianificazione e programmazione sul futuro che sappia vedere la gestione dei rifiuti anche come risorsa e non solo come problema. L’organico ottenuto dalla raccolta porta a porta è materia prima riciclabile al 100%. Attraverso la lavorazione si ottengono energia e ricavi economici importanti. Le amministrazioni pubbliche devono tutelare questo bene: non può essere lasciato nelle sola disponibilità delle logiche di profitto degli imprenditori privati. La gestione pubblica delle trasformazioni e delle lavorazioni dei rifiuti deve essere una priorità di ogni amministrazione locale: è la via maestra per la difesa della salute, del benessere, dei vantaggi economici per i cittadini.
Le diverse posizioni su un tema così importante è sino ad ora stata trasmessa attraverso i mezzi di comunicazione. Riteniamo che sia opportuno che essa venga sottoposto al dibattito del Consiglio Comunale. Per questo abbiamo chiesto alla sindaca di Borgo San Dalmazzo la convocazione di un Consiglio comunale, nel corso del quale vengano riferite le valutazioni tecniche e politiche che l’amministrazione intende sostenere in merito all’ipotesi di realizzazione del biodigestore a Borgo San Dalmazzo. Per la Giunta Robbione è arrivato il tempo delle decisioni: senza ambiguità e con assunzione piena delle proprie responsabilità davanti ai cittadini. “.

 

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