Cuneo – Il ritorno alla situazione pre-pandemia, con il ripristino delle corse mancati sui servizi “in opera” e la predisposizione di un piano di sviluppo per riattivare le linee sospese sono tra le richieste contenute nell’ordine del giornopresentato dai gruppi Cuneo Mia, Cuneo per i Beni Comuni, Cuneo Solidale Democratica, Lauria, Siamo Cuneo, Indipendenti, Gruppo misto di maggioranza, Centro per Cuneo Lista Civica, Crescere Insieme e Partito Democraticoin vista della seduta di fine mese.
Il documento è stato preparato sulla base di quanto inviato dal Gruppo Pendolari Cuneo Torino e Co.M.I.S. al presidente della Provincia e ai sindaci dei Cmuni con linee e strutture ferroviarie in difficoltà.
Nel documento viene ribadito che “Il servizio a livello regionale è stato ripristinato all’80-85% diversamente dalle altre regioni dove è tornato al 100% come ai tempi precedenti la pandemia. I fondi previsti dal nuovo contratto non permettono di reintrodurre due corse fondamentali per pendolari che viaggiano sulla linea Cuneo-Torino più precisamente quelle delle 23:25 da Torino verso Cuneo e delle 4:21 in senso inverso, corse più volte richieste da pendolari e utili anche per l’utilizzo della l’alta velocità nonché per le connessioni verso gli aeroporti di Torino e Milano”.
Inoltre, spiegano i proponenti, “il nuovo contratto non prevede la riattivazione delle tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra sospese anch’esse dal 2020 e permane una situazione disagevole sulla linea Cuneo-Ventimiglia. le linee sospese per motivi essenzialmente di costo sono la Cuneo-Mondovì e la Cuneo- Saluzzo e anche se il loro ripristino comporta certamente una spesa apparentemente non ammortizzabile, quest’ultima non debba essere considerata tale, ma un investimento al servizio delle persone e del territorio”. Per quanto riguarda le linee da Cuneo a Mondovì e Saluzzo, viene inoltre riproposta l’idea di una sorta di metropolitana provinciale che consentirebbe di dotare la regione intera di un sistema di trasporto più capillare e più ecologico rispetto a quello odierno.
Interventi sono richiesti anche sulle strutture e sulle stazioni ferroviarie, in particolare per quanto riguarda Cuneo (il piano di intervento dovrebbe partire solo nel 2025 “in contrasto con impegni precedentemente assunti per un impegno più tempestivo”), Savigliano, Saluzzo, Racconigi e Cavallermaggiore.
L’ordine del giorno, se approvato, impegna la sindaca Manassero a “chiedere alla Regione il ripristino delle corse mancanti sui servizi già attualmente in opera tornando al servizio erogato precedentemente la pandemia”, a richiedere alla Regione di “farsi portavoce presso Rfi affinché si intervenga con tempi certi su fabbricati e strutture delle stazioni che versano in situazioni di grave criticità” e a richiedere “che venga preparato un piano di sviluppo per il riattivare le linee sospese”.