Cuneo – Monossido di carbonio, pericolo subdolo e potenzialmente letale. A richiamare l’attenzione dei cittadini sull’argomento, invitando alla precauzione e alla vigilanza, è l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo che, con una nota diffusa in queste ore, comunica che i casi di intossicazione da monossido di carbonio sono in aumento esponenziale. Alla data di martedì 6 dicembre, gli accessi finora registrati al Pronto Soccorso del nosocomio cuneese sono stati 23, di cui 9 a novembre e ben 11 nei primi 6 giorni del mese in corso. Nel 2018 gli accessi al Dea per questo tipo di problema erano stati 15; nel 2019 se ne erano contati 5; nel 2020 e 2021, invece, 7 per anno. Il dato è stato fornito dal dr. Giuseppe Lauria, Direttore della Struttura Complessa Medicina e Chirurgia d’Urgenza.
Dall’Azienda ospedaliera giungono, allora, alcune raccomandazioni. “La presenza di stufe, caminetti o altre fiamme libere in locali non adeguatamente ventilati – sottolinea l’Aso – possono causare accumulo di monossido di carbonio, un gas inodore e incolore, che causa un’intossicazione che può essere mortale. Occorre sempre rispettare le indicazioni d’uso riportate sulle istruzioni dell’apparecchio e ventilare gli ambienti nei quali è in opera un sistema di riscaldamento. Sull’opuscolo pubblicato sul Portale dell’Azienda seguono alcune informazioni, scritte anche in quattro lingue straniere (francese, inglese, albanese e arabo): impianti di riscaldamento o stufe a fiamma libera non adeguatamente ventilati possono liberare ossido di carbonio; sintomi di intossicazione possono essere confusi con influenza o tossinfezione alimentare e coinvolgere più soggetti nello stesso ambiente; in presenza di sintomatologia subdola, con alternanza di miglioramento in ambiente esterno e peggioramento in ambiente domestico, occorre contattare il medico curante o il Pronto Soccorso”.