Cuneo – Nel 2021 il tasso di mortalità stradale nella provincia di Cuneo è aumentato del 1.6%. Oggi (domenica 20 novembre) è la giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, un’iniziativa nata nel 1995 da “RoadPeace” e poi adottata nel corso del tempo da tutti gli Stati, con l’obiettivo di attuare politiche comuni e raggiungere il livello di “vittime zero” entro il 2050. Un traguardo che sembra ancora lontano dalla possibilità di essere raggiunto. Le cause più comuni dei sinistri, secondo l’ISTAT, sono: un’eccessiva stanchezza o sonnolenza (16% circa), l’utilizzo scorretto dello smartphone, il mancato rispetto di precedenza o semaforo, la velocità troppo elevata, la guida sotto l’effetto dell’alcol o di stupefacenti, il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza in auto o in moto. Secondo uno studio del reparto di Epidemiologia dell’Asl Cn1, in Piemonte il numero di incidenti risulta in calo costante da diversi anni (5.7 morti per 100 mila abitanti nel 2018, 4.5 nel 2021). Tuttavia la provincia Granda ha l’andamento contrario: oltre a un tasso di mortalità più elevato della media regionale e nazionale, nel 2021 si è registrato un netto aumento rispetto ai livelli del 2018. Di seguito un breve storico: 7 morti ogni 100 mila abitanti nel 2018 (41 decessi nell’anno), 6.8 nel 2019 (40 decessi) e 6.7 nel 2020 (41 decessi), poi un aumento a più di 8 morti ogni 100 mila abitanti nel 2021 (48 decessi). Da specificare che il cuneese è il secondo territorio più ampio del Piemonte e ha una densità maggiore di strade di montagna e collinari. Sempre in Granda si registra un calo dei controlli stradali delle Forze dell’Ordine: su un campione di 100 automobilisti, coloro che dichiarano di essere stati controllati passa dal 53% del 2017, al 44% nel 2018 e 2019, al 41% del 2020 (ultimo dato disponibile).