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Martedì 5 novembre 2024

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La Stracôni di Sergio Costamagna

Dopo 38 edizioni sarà una stracittadina diversa per il suo fondatore che ha passato il testimone a Fabrizio Giai: “Dal ‘79 non ho mai fatto la Stracôni e non sarà ancora questo l’anno in cui ci riuscirò”

La Guida - La Stracôni di Sergio Costamagna

Cuneo – “Dal 1979 non ho mai fatto la Stracôni e non sarà ancora questo l’anno in cui riuscirò a farla, ma si avvicina il momento in cui ci riuscirò e sono già contento di questo…” scherza Sergio Costamagna, lo storico patron della tanto amata stracittadina, che da quest’anno ha passato il testimone a Fabrizio Giai, nuovo presidente del comitato organizzatore.

L’ideatore, promotore e storico della manifestazione del cui comitato organizzatore è stato presidente per 38 edizioni, non lascia del tutto il campo, ma rimane di supporto ai nuovi responsabili dello staff organizzativo. 

“Sono presidente onorario al posto di Guido Bonino, recentemente scomparso. Quindi da quest’anno mi tocca fare lo starter – racconta Costamagna – Ho sempre preso in giro Guido e poi magari quest’anno sarò io a non essere capace di sparare bene il via. Chi lo sa…”

Insieme alla moglie, Mary Peirotti, e all’ex vice presidente del comitato organizzatore, Giuseppe Pepino, Costamagna è responsabile della raccolta pubblicitaria e del rapporto con i partner commerciali.

Continuerà ad occuparsi di altre mansioni, oltre ad essere presidente onorario e starter?

Abbiamo fatto questo accordo con il nuovo comitato organizzatore: per tre anni continuerò ad occuparmi della raccolta della pubblicità. Ci tenevo a non andarmene del tutto ma continuare a dare una mano e devo dire che quella parte non è cosa facile, specialmente in questo periodo che stiamo attraversando. Inoltre, insieme a mia moglie Mary, mi occupo anche della parte di promozione della manifestazione, pubblicità, folder e quant’altro. Poi, naturalmente, dietro le quinte do una mano dove serve. Presidente, vicepresidente e comitato sono preparatissimi e più che capaci, ma è la prima edizione, quella di transizione, e mi sono reso disponibile perché capisco che non sia semplice prendere in mano un evento del genere.

La continuità è garantita quindi? Per i cuneesi sarà sempre la tanto amata Stracôni?

Certo. Con qualche novità e sorpresa, come è giusto che sia, ma non perderà di bellezza. La mia scelta, quella di passare il testimone ora è nata proprio dalla convinzione che fosse il momento giusto per dare continuità all’evento. E sono molto contento di averlo fatto. Fabrizio Giai, il nuovo presidente, ha 25 anni in meno di me e ha davanti a sé un futuro di moltissime Stracôni. Ho preferito sfilarmi ora che sto bene e posso ancora dare una mano per qualche anno piuttosto che andare avanti fino a che poi sarei stato obbligato a smettere. Credo sia giusto anche nei confronti di una manifestazione che ormai è davvero patrimonio dei cuneesi ed andava salvaguardata. Il nuovo comitato è preparatissimo ed ho fiducia in loro. Inoltre l’esperienza di questi anni non è andata persa perché il 70% dei componenti del comitato è rimasto quello vecchio: di 31 membri 23 sono rimasti. Ci sono stati avvicendamenti, nuovi innesti e nuove forze assolutamente necessarie, ma l’esperienza, quella rimane.

Che Stracôni sarà la sua? Ancora una volta non da corridore o da camminatore quindi…

No ancora no, ma magari me la vivo un pochino più tranquillo. E si avvicina sempre più l’obiettivo di riuscire una volta a farmela io in prima persona questa Stracôni. In mezzo alla gente. È dal 1979 che lo aspetto.

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