Savigliano – Erano andati a bere un ultimo drink al bar Taipei di Savigliano dopo aver cenato insieme in un ristorante di Fossano, ma la piacevole serata tra amici si è trasformata in un incubo per quattro persone, tre uomini e una donna, che poco dopo il loro arrivo nel locale sono stati aggrediti, picchiati e feriti a coltellate da un gruppo di uomini di origine albanese. Al tribunale di Cuneo è iniziato il processo a carico di E. X., K. X., S. F. e D. C., accusati di lesioni aggravate e due anche di intralcio alla giustizia per essere tornati poco dopo sul luogo dell’aggressione e aver avvisato il proprietario del locale di non riferire nulla ai Carabinieri circa la loro presenza lì quella sera. A raccontare l’accaduto è stata una delle vittime dell’aggressione, la donna che intorno all’una di notte era entrata nel locale con i tre amici, ora costituiti parti civili in giudizio. La donna ha raccontato che dopo aver preso il suo drink era uscita per fumare una sigaretta con uno dei tre che però era stato fermato proprio all’ingresso del locale da uno degli aggressori: “Parlavano tranquillamente – ha riferito in aula la donna – ma quando il mio amico si è girato per venire da me, l’altro si è fatto più aggressivo e allora il mio amico lo ha bloccato con una mano. Quell’uomo era claudicante, deve aver perso l’equilibrio ed è caduto”. Da lì in poi, stando al racconto della testimone, si scatenò la violenta aggressione. Vedendo l’amico a terra sarebbero accorsi gli altri uomini che erano con lui, che iniziarono a lanciare pezzi di cemento staccati dalle transenne, pezzi di vetro di bottiglie: “Lo circondarono mentre era a terra e preso a calci e pugni. Poi hanno detto qualcosa su coltelli che erano in macchina e sono andati via”, ha aggiunto la donna. In quell’attimo di pausa erano intanto usciti dal locale anche gli altri due amici della coppia malmenata: “C’era il mio amico con la fronte aperta. Ho fatto in tempo a vederlo lì a terra che sono subito tornati quelli e ci sono saltati addosso”, ha riferito uno dei due amici che nell’agguato ha riportato varie ferite da taglio alle gambe, con lesione di un legamento, e un taglio alla pancia. Alcuni mesi dopo venne anche contattato su Messenger da uno sconosciuto affinché ritirasse la denuncia. Nulla è invece emerso circa i motivi di questa violenta aggressione: “Non lo so tuttora – ha detto in aula il testimone -, non avevo mai avuto a che fare con quelle persone”. Il processo è stato rinviato al 16 dicembre per ascoltare gli altri testimoni.