Boves – “Nasce il premio internazionale “don Giuseppe Bernardi e Antonio Vassallo: operare per il bene comune”. Istituito dall’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo, il riconoscimento sarà biennale e verrà assegnato per la prima volta il 19 settembre 2023, a ottant’anni dall’Eccidio di Boves”. Queste parole pronunciate da Luigi Pellegrino, promuovono uno degli elementi di novità emersi durante la conferenza “Esperienze di comunità oltre la violenza – incontro con i Cantieri di Riconciliazione”.
Al convegno, moderato da Chiara Genisio, hanno preso parte don Bruno Mondino, Heinrich Weiss (ex parroco di Schondorf), la sua concittadina Andrea Wissenbach, don Gianluca Busi (parroco di Marzabotto), Alessandra Liberio (coordinatrice della Scuola di Pace) e Luigi Pellegrino. Un appuntamento nato per ricordare l’inizio dei Cantieri, la mini expo proposta nel 2018 con l’obiettivo di fare conoscere realtà che avevano intrapreso, non senza difficoltà, un cammino di riconciliazione.
Durante la serata gli ospiti tedeschi hanno raccontato l’emozione dopo la ricezione della lettera partita da Boves per iniziare un percorso di riconciliazione con la comunità della cittadina dove è seppellito Joachim Peiper. Una emozione che ha raggiunto l’apice durante la traslazione delle teche contenenti i resti dei due sacerdoti in San Bartolomeo.
A don Gianluca Busi è spettato il compito di raccontare il cammino fatto dalla comunità di Marzabotto e il momento della beatificazione di don Giovanni Fornasini. Alessandra Liberio ha invece illustrato le attività della Scuola di Pace e, in particolare, il percorso intrapreso durante il suo mandato e volto al coinvolgimento di giovani (con la formazione del gruppo “Cuori di pace”).
Sull’esempio delle testimonianze dei Cantieri, l’Associazione ha quindi annunciato la nascita del premio internazionale a memoria di don Giuseppe e Antonio Vassallo. Due bovesani illustri che nel dramma di quel 19 settembre, seppero preferire il bene della collettività alla salvezza della loro vita. Su questo esempio, potranno partecipare tutti coloro che lavorano uniti oltre le convinzioni politiche, religiose e ideologiche purché operino o continuino a operare nei cantieri e sui sentieri della pace e del perdono. Chiunque potrà segnalare le candidature al Comitato organizzativo (composto da 5 persone). Il premio consisterà nella pubblicazione di brevi testi o nell’organizzazione di incontri e conferenze utili per fare conoscere queste esperienze utili a diffondere la cultura del lavorare insieme per i bene comune.