Trinità – Erano le 12.33 del 27 aprile 2018 quando il braccio di una gru della ditta Edil Giara di Trinità, che stava spostando un pannello di calcestruzzo del peso di 70 quintali all’interno di un terreno a pochi metri di distanza dalla ferrovia, perse il suo carico proprio vicino alla linea ferroviaria Torino-Savona, a circa 500 metri di distanza dalla stazione di Trinità.
Dopo aver perso il suo carico, il braccio della gru aveva tranciato i cavi della linea ferroviaria e si era ribaltato sul binario dove stava transitando il treno regionale veloce 10130 diretto a Torino. Nell’urto venne colpita la locomotrice che deragliò per alcuni metri, così come l’ultimo vagone dei complessivi otto del convoglio. Nell’impatto rimasero ferite dieci persone in modo non grave. Immediati scattarono i soccorsi che per tutto il pomeriggio operarono per mettere in sicurezza l’intera area. Il titolare della ditta Edil Giara che stava manovrando la gru in quel momento, definì la propria posizione con un patteggiamento, mentre hanno scelto di rispondere in giudizio ordinario all’accusa di disastro ferroviario colposo i due titolari della ditta Asfalti Savigliano, proprietari del lotto di terreno su cui si trovava la gru. Dalle indagini svolte dallo Spresal, è emerso infatti che parte di quel terreno era stata concessa in comodato d’uso alla Edil Giara con un accordo verbale: “Parte del terreno – ha riferito il tecnico dello Spresal – veniva utilizzata come deposito e magazzino dalla Edil Giara, mentre una piccola parte era in uso alla Asfalti Savigliano che nel 2007 vi aveva realizzato un capannone. Elevammo un verbale di prescrizione nei confronti della Asfalti Savigliano perché mancava il documenti d valutazione del rischio relativo a quel lotto”.
Per fare quel lavoro di spostamento dei pannelli di calcestruzzo, la ditta Edile Giara avrebbe dovuto chiedere un’autorizzazione preventiva a Rfi, in quanto i lavori si sarebbero svolti a una distanza inferiore ai 30 metri dalla ferrovia, ma l’unica autorizzazione relativa a quel lotto di terra risaliva al 2007 quando la ditta Asfalti Savigliano aveva costruito il capannone.
Nel corso dell’udienza è stata anche ascoltata l’unica passeggera che si era costituita parte civile al processo in seguito alle lesioni riportate nell’incidente e che ha scelto di rimettere la querela in seguito al completo risarcimento. L’udienza riprenderà il 26 ottobre.