Cuneo – 25 milioni in meno al Piemonte sul fronte sanità. La debolezza “sanitaria” del Piemonte si conferma anche nel riparto dei fondi nazionali decisi tra Stato e Regioni. La scelta nel riparto del fondo nazionale è stata quella di favorire le regioni con popoazione più giovane ed essendo il Piemonte una delle regioni più vecchie d’Italia sono andati 25 milioni in meno.
Una scelta che complica la già difficole situazione di un Piemonte i cui conti della spesa sanitaria sono al limite del commissariamento e tenuti ben d’occhio dal governo centrale.
Il fondo nazionale è di 124 miliardi di euro di cui 117 devono essere suddivisi tra le varie regioni. Una delle richieste era quella di porre maggiore attenzione del riparto alle regioni più colpite dal Covid. Ma i criteri di riparto sono stati quelli in discussione: fino ad oggi la stragrande maggioranza delle risorse da ripartire è distribuita sulla base della popolazione e della frequenza dei consumi per età, dunque per cosiddetti consumi storici. Il fabbisogno “standard” è ripartito secondo i quattro criteri di: popolazione residente, “frequenza dei consumi sanitari per età”, tassi di mortalità degli under 75 e “indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle Regioni” in particolare, l’“incidenza della povertà relativa individuale”, livello di bassa scolarizzazione e tasso di disoccupazione. Ed è il rappoorto tra fabbisogni standrd e consumi stporici che è stato a lungo discusso e che ha portato alle nuove cifre.