Dronero – Si è concluso con la condanna a due anni di reclusione il processo a carico di A. U., artigiano residente a Dronero, accusato di lesioni gravissime, omissione di soccorso e fuga, a seguito dell’incidente che ebbe nel luglio 2019 con la moto condotta da un giovane di Valgrana, il quale, a seguito delle gravi ferite riportate a un piede, subì l’amputazione dell’arto. Sul luogo dell’incidente erano subito accorsi due uomini che però non trovarono traccia dell’auto che si era subito allontanata senza prestare soccorso al giovane ferito. Al conducente gli inquirenti risalirono grazie al coprispecchietto della Peugeot 407 di A. U. I Carabinieri rintracciarono l’auto senza il coprispecchietto il giorno dopo l’incidente; all’interno del circolo Acli di Santa Croce di Cervasca c’era A. U. che si assunse la responsabilità dell’incidente, ma che non risultava avesse chiamato le forze dell’ordine per denunciare il sinistro. Nella sua abitazione gli inquirenti trovarono anche accessori della moto urtata il giorno prima. Dalla perizia è emerso che l’auto di A. U. quel giorno viaggiava molto al centro della carreggiata, quasi a due metri dal margine destro della sua corsia, in un tratto di strada dove c’era spazio a sufficienza per il transito di una moto e un’auto e con una buona visibilità. Per l’imputato, gravato da precedenti e oggetto di indagini per altri motivi, l’accusa aveva chiesto la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, ridotta a due anni dalla sentenza del giudice che ha concesso le attenuanti generiche.