Narzole – Tre vini scelti e tre conseguenti vitigni da lanciare sulla stazione orbitante per un esperimento tecnico e colturale. L’originale ed innovativa idea, nata da Franco M. Ricci, presidente della Fondazione Italiana Sommelier, è stata presentata durante il 15° forum internazionale della cultura del vino.
Immaginare il territorio piemontese attraverso i suoi prodotti, non solo tra i confini nazionali ma anche nello spazio, è un motivo di orgoglio e di vanto, soprattutto un ulteriore riconoscimento del valore del lavoro e della passione. Tra i nominativi spicca quello di Gaja, produttore scelto tra le grandi eccellenze piemontesi. Le barbatelle di Nebbiolo che accompagneranno il vino piemontese invece arrivano da un’interessante sinergia tra piccole realtà di Narzole: Vivai Gatti Paolo, azienda storicamente radicata sul territorio che ha saputo rinnovarsi rimanendo fedele alla qualità e alla purezza delle proprie coltivazioni, e Saglietti Group, innovativa azienda nella lavorazione del legno. Insieme hanno preparato un “pacco speciale” per spedire e tutelare il vitigno nello spazio.
“Il progetto Vino nello Spazio è un messaggio di civiltà – ha detto Angelo Gaja -. Già i romani, quando si espandevano in nuovi territori, diffondevano la coltivazione della vite per produrre vino quale ambasciatore di pace, gioia e fraternità. Non sappiamo quando sarà possibile raggiungere nuovi pianeti ospitali, ma dalla vite e dal vino, la bevanda mediterranea più ricca di storia e di cultura, ne deriva un messaggio di augurio”.