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Venerdì 22 novembre 2024

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Nei documenti c’è la storia del paese e del suo castello

“Montemale” dagli archivi parrocchiali ai sopralluoghi per descrivere il ricco patrimonio architettonico

La Guida - Nei documenti c’è la storia del paese e del suo castello

L’invito alla scoperta del luogo questa volta non passa attraverso il recupero delle tradizioni popolari, bensì si muove lungo i binari della ricerca storica e archivistica. Beppe Sarà parte infatti da un Inventario riemerso tra le carte della parrocchia di Montemale per presentare dettagliatamente il patrimonio architettonico della località adagiata sul crinale a cavallo tra Valgrana e Dronero, come suggerisce la foto di copertina.
Si tratta di numerosi edifici, per lo più sacri, che trovano sede non solo nel capoluogo, ma, come spesso accade in montagna, sono lungo sentieri e strade dei due versanti del crinale su cui si snoda il paese. Il fatto che il più delle volte si debba registrare la chiusura dei locali ormai da tempo, suggerisce malinconicamente il risvolto sociale dello spopolamento. Allo stesso tempo però la ricchezza quantitativa e talora qualitativa degli stessi edifici e arredi racconta di comunità vivaci nei secoli scorsi, attente e gelose custodi del patrimonio costruito dagli stessi abitanti.
Chiesa parrocchiale e castello costituiscono ovviamente il cuore della ricerca. Sono i due edifici di cui sono riportate più dettagliate notizie sulla scorta dei documenti d’archivio.
Alla prima è dedicata la parte più cospicua della documentazione. Gli archivi parrocchiali sono infatti spesso fondi documentari con grande ricchezza di informazioni. I parroci hanno infatti nei secoli provveduto a registrare, oltre a battezzati, defunti e matrimoni, anche molte altre notizie relative alla chiesa e di riflesso coinvolgenti gli stessi abitanti. Considerando che i registri di battesimi e matrimoni risalgono fino al 1673, è evidente quanto siano atti importanti perché, letti con attenzione, possono offrire un panorama della situazione della comunità non desumibile neppure dai documenti delle istituzioni civili. La trascrizione dell’inventario del 1791 consente di avere il dettaglio non solo delle cappelle allora esistenti, ma anche di arredi e suppellettili ad uso sacro, della “lingeria” a disposizione oltre ai beni, boschi e campi, e alla situazione economica.
Un’altra parte consistente è dedicata al castello, di cui viene redatta una breve storia connessa al “feudo di Montemale”. La parte più singolare è però la documentazione fotografica e il rilievo tecnico operato sul posto dell’attuale stato dell’edificio. Si tratta infatti di una costruzione che mantiene un fascino misterioso proprio per il fatto che nei decenni è stato sempre alquanto difficile, se non impossibile accedere all’interno. Poter “sbirciare” in qualche angolo del castello è così un prezioso documento.
Il curatore del libro infatti non si ferma soltanto alla trascrizione del materiale d’archivio. Va anzi alla ricerca dell’attuale stato di conservazione dei manufatti fornendo rilievi grafici e descrizioni dettagliate degli edifici sacri o civili considerati.


Montemale. Non è solo una guida

a cura di Beppe Sarà
Primalpe
18 euro

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