Da Pamplona a Santiago si snoda il Cammino, che la tradizione chiama Via Lattea ,percorso da Mauro e Francesca. Lo consegnano anche a un diario che tappa dopo tappa non solo registra il percorso, ma anche segna il progressivo immergersi nello spirito di questo “viaggio” all’insegna della lentezza, degli incontri in dialogo silenzioso col mondo e con se stessi.
Il diario, anzi i due diari perché il libro raccoglie le impressioni che separatamente Mauro e Francesca annotavano, è preceduto da un’introduzione che ruota intorno alla domanda cardine dell’esperienza: perché fare il Cammino? È la domanda di fondo che tutti i pellegrini si fanno in cuore loro e, chi pellegrino non è, fa a loro. Inutile però cercarne la risposta. “Lo devo fare e basta”, confessano i due autori.
Il pensiero del Cammino diventa lo sbocco quasi “naturale”, la sintesi dei richiami più svariati. Si sedimenta nella testa attraverso una serie di piccoli “casi fortuiti” che, col senno di poi, sono letti come concatenazione di richiami alla partenza. Questa, poi, diventa esigenza e infine si fa progetto e percorso.
La caratteristica del libro, al netto di tante osservazioni che scandagliano l’esperienza e si imparentano con altri resoconti, è però il fatto che siano due le voci a raccontare i passi compiuti.
L’una fa da controcanto all’altra. Ognuna comunque mantiene la sua personalità. Quella maschile è attenta a registrare i piccoli avvenimenti quotidiani: risvegli, ambienti, incontri, strade. Quella femminile sottolinea invece le sfumature che quei piccoli fatti celano: i colori dell’alba e dei paesaggi, i sorrisi delle persone, i piccoli piaceri che rinnovano la giornata. Basta un pediluvio nel torrente fresco o le “coccole” dei gestori degli Albergue per ridare forza al cammino.
Il libro non ha pretesa di essere una guida, ma un ricordo anzitutto per sé. La credential e la pergamena a conclusione del percorso sono attestazioni che si aggiungono a quanto Mauro e Francesca hanno raccolto lungo i passi consapevoli che “il Cammino di Santiago è un Cammino Spirituale”.
Forse è per questo che la prima delle fotografie, che numerose punteggiano ogni tappa, ritrae proprio il punto estremo, Finisterre, il luogo dove il Cammino trova compimento. La meta è fissa nella mente fin dall’inizio. Raggiungerla è sentirsi di nuovo in cammino, per questo tornano a risuonare le parole scritte sotto il faro di quel luogo ricco di fascino, affacciato sul mistero dell’oceano e della vita: “Sei giunto fino a qui, il Cammino è finito, ora voltati e riprendi a camminare, un’altra strada è già pronta per te”.
PELLEGRINI SULLA STRADA DI SANTIAGO
di Mauro Giordano, Francesca Digiglio
Editrice: Primalpe
16 €