Cuneo – Le sue mucche, che aveva portato a pascolare nel terreno di un amico, a causa del cedimento della rete elettrificata erano passate a brucare anche nell’adiacente terreno di proprietà comunale dove crescevano piante selvatiche di origano e timo, cibandosi anche di queste. Il fatto in sé non sarebbe stato tanto grave se non fosse che quelle piante costituivano un elemento fondamentale nel ciclo biologico della farfalla Maculinea Arion, già studiata dal Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino, proprio nel Parco fluviale tra Bombonina e Castelletto Stura, poiché solo su queste piante la particolare farfalla blu depone le sue uova che poi, una volta diventate bruco, cadono a terra dove incontrano una precisa specie di formica che raccoglie i bruchi e li ospita nel proprio nido fino al loro completo sviluppo. La brutta scoperta venne fatta dalle Guardie Forestali che subito denunciarono il fatto da cui è nato il processo per introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e deturpamento di beni altrui a carico di W. B., proprietario del gregge di mucche “colpevoli” del proibito quanto prezioso pasto. In tribunale è stato ascoltato dal giudice il proprietario del pioppeto dove il signor W. B. portava ogni anno le sue mucche. L’uomo ha dichiarato che il pascolo delle mucche era stato circoscritto dal signor W. B. con la rete elettrificata ma che molto spesso accade che questi recinti vengano buttati giù o dai passanti in bici o moto o da qualche animale come i caprioli. E quindi, benché dal punto di vista biologico la presenza delle piantine di origano e timo garantiva la sopravvivenza di un particolare ecosistema, a conclusione dell’istruttoria il pubblico ministero ha riconosciuto che il danno per il Comune era stato risibile, trattandosi di qualche pianta di origano, e ha chiesto l’assoluzione per il proprietario delle mucche; richiesta a cui si è associata la difesa dell’uomo e che è stata accolta dal giudice che ha assolto perché il fatto non costituisce reato (immagine generica).