Cuneo – Una grande pizzeria di San Defendente di Cervasca (con capienza di circa 200 persone, due forni e due cucine professionali), insieme a due immobili (cinque alloggi in totale, nel centro di Villafalletto), due auto, 23 conti correnti con oltre 70.000 euro, una cassetta di sicurezza con preziosi e contanti: c’era tutto questo tra i beni per i quali è stato disposto il sequestro, nei confronti di una famiglia di etnia sinti di Villafalletto che faceva capo a D. S., per il quale è scattata anche la sorveglianza speciale. L’uomo era specializzato in furti e rapine in abitazione, anche con altre persone; aveva iniziato giovanissimo, ancora minorenne, con reati sempre più gravi. Nel 2004 un avviso, in anni successivi due misure di sorveglianza speciale; e nel tempo un ingente patrimonio, frutto dell’attività criminale (né lui né la sua famiglia risultano aver mai percepito un reddito da lavoro o altro). Ed è emersa la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati, con una “disponibilità indiretta” in capo all’uomo; ne è derivato il sequestro finalizzato alla confisca.
Dopo oltre un anno di indagini della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cuneo, disposte dal Questore Nicola Parisi, si è giunti alla misura di prevenzione patrimoniale, accolta dal Tribunale di Torino, con il decreto di sequestro preventivo dei beni, a carico dell’uomo. “Nella proposta del Questore di Cuneo è stata evidenziata l’appartenenza del soggetto a una delle categorie previste dal Decreto Legislativo 159/2011 (Legge Antimafia) ritenendolo socialmente pericoloso ed attualmente pericoloso”, sottolinea la Questura.