Cuneo – Un migliaio di lupi su spazi pari a circa un terzo del territorio delle regioni alpine: è questo il risultato della prima stima esaustiva sulla presenza dell’animale, tra il Piemonte e il resto del Nord Italia, svolta dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte dell’Università di Torino nell’ambito del progetto Life WolfAlps Eu, coordinato da Aree protette Alpi Marittime (l’ex Parco). Si tratta della prima analisi completa sul fenomeno lupo, con dati scientifici che riferiscono di una stima a 946 unità (con margine di “oscillazione” tra 822 e 1.099). Di questi, 680 (intervallo di credibilità: 602-774) nella parte centro-occidentale e 266 (intervallo di credibilità: 204-343) nella sezione centro-orientale; la superficie di presenza è calcolata in 41.600 chilometri quadrati.
Sono invece 102 i branchi e 22 le coppie presenti (tra Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia), per un totale di 124 unità riproduttive; 91 nella parte occidentale dell’arco alpino. Nel monitoraggio 2017-2018 erano state documentate 51 unità riproduttive: “La popolazione di lupo è quindi cresciuta nell’arco alpino italiano negli ultimi tre anni, addirittura raddoppiando sia nel numero delle unità riproduttive documentate sia nella distribuzione minima”, spiega Francesca Marucco (Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino), responsabile scientifica del progetto Life WolfAlps Eu, che sottolinea anche l’importanza del lavoro svolto dal punto di vista del metodo e della sua applicabilità per lo studio e la conservazione della biodiversità (foto di Gabriele Cristiani, archivio Aree Protette Alpi Marittime).