Borgo San Dalmazzo – “Sto cercando candidati che possano affiancarmi: lancio un appello a quanti vogliano accompagnarmi in questa avventura”.
L’invito arriva da Marco Bassino, 20 anni, che sta lavorando alla costruzione di una lista in vista delle prossime elezioni amministrative. Il progetto è quello de “La Torre”, di cui Bassino è pronto a prendere la guida nel ruolo di candidato sindaco.
Ecco il testo della sua lettera aperta.
“Ho vent’anni, e da un anno sono imprenditore nel settore dell’ospitalità montana; grazie a mio zio (l’ex sindaco Marco Borgogno, ndr) mi sono appassionato di politica, forse meglio parlare di amministrazione comunale.
Ho seguito le prime riunioni de “La Torre” condividendone lo spirito: Borgo San Dalmazzo viene prima di ogni altra cosa! Per questo abbiamo scritto a più mani un programma con il fine di transitare la città da polo industriale a polo turistico, con alcune proposte innovative.
Riunioni ne abbiamo fatte tante allargandole praticamente a gran parte del “mondo” borgarino. Non posso certo dire di essere entusiasta dei risultati e mi sono scontrato con la realtà.
A fronte della necessità di parlare di progetti e di programmi, ho trovato persone che la pensano come quelli de La Torre e mantengono la parola data, altre che badano di più agli spiccioli interessi di partito, altre ancora che cambiano gabbana ad ogni stormir di foglia. Poi quelli de La Torre mi hanno chiesto di candidarmi a sindaco: “Una ventata di aria fresca sul panorama cittadino non può che far bene alla città”, mi è stato detto.
Ho accettato conoscendo i miei limiti ma con l’impegno di essere accompagnato in questa avventura, oltre che da giovani, anche da qualche saggio del mestiere. Sto cercando candidati che possano affiancarmi in questo percorso, e lancio un appello a quanti vogliano accompagnarmi in questa avventura; anche se noto tra la gente un forte disinteresse: meglio continuare a criticare, invece che impegnarsi per cambiare le cose.
Ora io ritengo che la politica del mugugno e del “tutto sbagliato” non porti da nessuna parte, così come ho trovato sgradevole che dopo un percorso di dieci anni con un sindaco stravotato dalla gente, ora sotto elezioni, la sua maggioranza faccia finta di essersi sbagliata per tentare di sfruttare il malcontento. Non è un bel segnale di coerenza.
L’intendimento che ho tratto in questi mesi mi porta a dire che è umano tentare di migliorare le posizioni sin qui assunte dall’amministrazione attuale ma la Torre non sarà mai per la politica dei “no” a priori. Io amo la natura, vivo in mezzo ad essa, e voglio salvaguardarla; ma penso che nessuno voglia tornare all’età della pietra e rinunciare alle comodità del progresso; si tratta di trovare il giusto equilibrio”.