Demonte – Stava ripulendo il campeggio da erbacce e sterpaglie ma il fuoco era divampato nell’area adiacente al parcheggio, un rettangolo di terra non molto ampio vicino al greto del fiume in località Perdioni. Il fuoco era stato notato dai Carabinieri che erano intervenuti sul posto: i Vigili impiegarono circa tre ore per spegnere completamente le fiamme e il proprietario del campeggio, T. D., era stato denunciato per incendio colposo. L’uomo aveva iniziato le operazioni di pulizia del campeggio in vista dell’apertura estiva, nell’aprile 2020, ma quell’anno la Regione, a causa delle condizioni climatiche particolarmente secche, aveva emesso un provvedimento di allerta massima per gli incendi e aveva proibito l’accensione di fuochi. “Mio marito controllava sempre se c’erano prescrizioni dalla Regione – ha riferito in aula la moglie dell’imputato – ma quell’anno, anche a causa del lockdown, non avevamo ricevuto nessuna segnalazione a riguardo”. Proprio sul disguido nel recepimento della direttiva regionale a causa della difficoltà nelle comunicazioni dovute alla quarantena e sulla non pericolosità di quel fuoco circoscritto in una piccola area adiacente al parcheggio del camping ha fatto leva la difesa dell’uomo nel chiederne l’assoluzione, mentre l’accusa aveva comunque rilevato la colpa dell’uomo nel non essersi accertato preventivamente di eventuali modifiche nel calendario regionale sulle accensioni dei fuochi e ne ha chiesto la condanna a dieci mesi. Una richiesta rigettata dal giudice che ha dichiarato l’uomo non punibile per la particolare tenuità del fatto (immagine generica)