Roma – La Cig per il miglioramento dei collegamenti delle Alpi del Sud ha definito oggi (1° aprile) il progetto per attraversare il vallone del rio della Cà. Si costruirà un viadotto lungo 70 metri per superare la zona a rischio idrogeologico, dove nell’ottobre 2020, la tempesta Alex provocò un dissesto tale da sconvolgere il versante di uscita del tunnel di Tenda e da rendere necessaria una variante progettuale dell’opera in costruzione. La Commissione intergovernativa sgombra il campo da altre soluzioni che erano allo studio dei tecnici.
Il progetto è in una fase avanzata ma non è nella fase esecutiva perché servono altri sondaggi e approfondimenti tecnici. Per questi si era in attesa del responso della seduta della Commissione Italia – Francia. Ottenuto il via libera all’impostazione dell’infrastruttura, l’organo intergovernativo dovrebbe riunirsi in seduta straordinaria a maggio per approvare la progettazione esecutiva dell’opera che accoglierà il traffico delle due canne del traforo. Anche queste ultime saranno modificate rispetto l’impostazione iniziale.
All’incontro in video conferenza ha partecipato l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi, che insieme ai colleghi della Regione Liguria e di Region Sud, ha richiesto non solo che non si allunghino i tempi del cronoprogramma ma che si proceda in modo da anticiparlo. Anas ha confermato il rispetto delle scadenze fissate: ottobre 2023, apertura al transito della nuova canna in costruzione e 2025 inaugurazione della seconda galleria ottenuta tramite alesaggio del tunnel storico.
“Vigileremo e collaboreremo – riferisce l’assessore Gabusi – affinché tutto si concretizzi a breve”.
In 19 mesi, per raggiungere il primo traguardo Anas e l’impresa, dovranno completare i circa 1200 metri di galleria mancanti, le opere accessorie, gli impianti vari e il ponte. Una grande sfida, molto ambiziosa. Non ci resta che fare il tifo.
In queste ore la Cig sta discutendo anche della ferrovia internazionale Cuneo-Ventimiglia.