Borgo San Dalmazzo – “Siamo assolutamente favorevoli all’installazione di impianti fotovoltaici e a tutto quanto vada nella direzione di promuovere le energie rinnovabili, la tutela dell’ambiente e del consumatore finale ma, come è già stato evidenziato con forza durante la seduta del Consiglio Comunale, non ci convincono affatto i termini dell’accordo sottoscritto velocemente già il mattino dopo la seduta stessa”.
È quanto scrivono in una nota inviata ai mezzi di informazione le consigliere comunali Roberta Robbione e Clelia Imberti, in relazione all’Accordo programmatico tra il Comune di Borgo San Dalmazzo e la Società Italgen spa per la realizzazione di un campo fotovoltaico nell’area verde confinante con quella dell’ex sito industriale Italcementi, accordo approvato nella seduta del consiglio comunale del 23 marzo.
Spiegano le due amministratrici: “Questi in sintesi i punti che secondo noi meritavano di essere valutati in modo più approfondito per assicurare la massima tutela alle cittadine e ai cittadini di Borgo San Dalmazzo:
1) L’accordo di programma inviato e dunque preparato da Italgen arriva al protocollo del Comune in data 14 marzo 2022, non viene sottoposto ad alcuna modifica, portato in Consiglio comunale il 23 marzo e firmato il 24 marzo: perché tutta questa fretta?
2) Il sito è soggetto a importanti vincoli urbanistici e ambientali che erano stati posti non a caso e che rispondevano ad una esigenza precisa di tutela dell’area essendo, da un punto di vista idrogeologico, ad elevato rischio esondazione.
Perché si sono accettate a priori le indagini di natura idraulica e geologica commissionate da Italgen senza averle acquisite agli atti prima del Consiglio Comunale del 23 marzo? Perché il Comune non ha provveduto a promuovere delle proprie indagini o controperizie disattendendo di fatto quanto era stato richiesto all’unanimità dalla stessa commissione congiunta Igiene – Ambiente ed Urbanistica riunitasi lo scorso 23 settembre?
3) Quali interessi tutela questo accordo? Non riteniamo quelli dei cittadini di Borgo San Dalmazzo!
Infatti, l’area che verrebbe ceduta al comune -evidentemente residuale- è quella più a rischio di esondazioni: quali interventi dovrà fare il Comune e quanto quindi costerà ai cittadini la messa in sicurezza dell’area?
Perché non è stata inserita una clausola di rinuncia preventiva di Italgen rispetto a pretese risarcitorie verso il Comune nel caso di futuri danni provocati da eventi di piena provenienti dall’area ceduta al Comune?
Perché, a differenza di come si è fatto in altre parti d’Italia, non si è sviluppato un percorso capace di giungere ad una riqualificazione di tutta l’area, sia dell’ex-sito industriale sia della proprietà Italgen?
Perché il Comune si è obbligato ad adoperarsi a sue cure e spese affinchè le proprietà di terzi ricomprese nell’area destinata al campo fotovoltaico vengano messe a disposizione di Italgen ? Di quali costi parliamo e quali saranno gli oneri di cui dovrà farsi carico il Comune?
4) La compensazione aggiuntiva una tantum di 90mila euro è stata oggetto di accurata stima o di veloce contrattazione?
Perché non sono state richieste compensazioni economiche annuali o concordati bonus per gli edifici comunali ed i cittadini?
5) Ma soprattutto, prima di firmare un accordo, perché non c’è stato un confronto con i cittadini e le attività produttive della città?
Per tutti questi motivi, diciamo con forza sì alle energie rinnovabili, ma no ad accordi come questo che non tutelano il bene comune e i cittadini di Borgo San Dalmazzo”.