Cuneo – La frase in codice che doveva usare quando voleva acquistare della cocaina era “ci vediamo per un caffè?” oppure “un digestivo”, altre volte era sufficiente un emoticon: era quello il sistema che A. B., uomo di origini albanesi residente a Cuneo e rinviato a giudizio con l’accusa di spaccio continuato di droga, utilizzava per vendere la cocaina. La dinamica degli incontri e dello scambio di droga lo ha raccontato al giudice uno dei suoi clienti, un 58enne di Cuneo che fra luglio 2018 e febbraio 2019 avrebbe acquistato da A. B. circa 80 dosi di cocaina, in quantitativi di uno o tre grammi, al prezzo di 70-80 euro al grammo. Gli incontri avvenivano dove capitava, in alcuni bar della città, e A. B. conservava la droga sull’auto, nel frontalino della radio. L’ultima volta che incontrò il suo fornitore, il testimone ha raccontato di aver subìto un controllo da parte degli agenti della Questura: “Avevo incontrato A. B. in piazza Foro Boario, avevo bisogno di una dose ma lui disse che stavo esagerando e non mi diede nulla. Poco dopo gli agenti della Mobile mi fermarono in piazza Galimberti. La perquisizione diede esito negativo e da allora decisi di interrompere i contatti con A. B. Con lui ho ancora un debito di 4.000 euro”. In aula ha deposto anche un altro cliente di A. B., ha raccontato di aver acquistato droga dall’imputato solo una volta: “Una prima volta mi diede una dose gratuitamente, per sdebitarsi del fatto che avevo tenuto l’auto dell’ex moglie nel mio cortile per due settimane. La seconda volta pagai 150 euro”. Il processo è stato rinviato al 29 aprile per ascoltare gli altri testimoni.