Cuneo – È bastato un incontro casuale alle Basse di Stura per riaccendere la rivalità sentimentale fra le due ragazze poco più che diciottenni, che la sera del 27 settembre 2020 si picchiarono di santa ragione davanti ai rispettivi amici. Entrambi si denunciarono per percosse e i procedimenti vennero archiviati, ma nella rissa, da una borsa cadde un coltello a farfalla con la lama di 30 centimetri, che venne raccolto dall’amico di una delle due contendenti. Il ragazzo testimoniò di aver visto cadere il coltello dalla borsa dell’altra ragazza, C.B.D., ne era sicuro perché la sua amica non aveva la borsa quella sera. Il ragazzo prese il coltello e lo mise in tasca. Quando i due gruppi si separarono, il giovane e le sue amiche andarono a casa di una di queste per medicare la ragazza coinvolta nella rissa. Il coltello restò in quella casa e la ragazza che lo aveva conservato, dopo che le due contendenti si errano reciprocamente denunciate per percosse, chiamò i carabinieri per denunciare il coltello. Tutti quanti i testimoni vennero chiamati dagli inquirenti e il ragazzo raccontò di aver visto cadere la lama dalla borsa di C.B.D. successivamente imputata con l’accusa di porto di oggetti atti ad offendere, mentre l’amica dell’imputata raccontò che tutte e due le ragazze avevano la borsa e che lei quel coltello non lo aveva visto sulla scena della lotta. A conclusione dell’istruttoria il pubblico ministero, ha sottolineato la gravità dell’episodio per fortuna senza conseguenze più gravi, basato tutto sulla testimonianza di un unico ragazzo, colui che aveva visto il coltello e lo aveva raccolto, “un gesto sbagliato – ha detto il pubblico ministero – raccogliere e nascondere quel coltello, ma comprensibile se si considera che la sua priorità era togliere quell’oggetto di mezzo per evitare che una delle due lo usasse”. Una testimonianza credibile secondo l’accusa che ha chiesto la condanna per l’imputata a 6 mesi di arresto e 1000 euro di ammenda. Una testimonianza invece piena di contraddizioni per il difensore della giovane, a partire dal tipo di coltello, che il ragazzo aveva detto essere a serramanico mentre era a farfalla, per continuare col fatto che a detta di altri quella sera tutte e due le ragazze avevano una borsa, per finire col legittimo dubbio su quella dinamica, osservata dai due gruppi a distanza di circa dieci metri, di sera al buio. La giudice ha però accolto la richiesta dell’accusa condannando la giovane a 4 mesi di arresto.