Cuneo – Nella notte del 21 novembre 2020 aveva sfondato la porta del ristorante-self service La Meridiana in via Fratelli Ramorino e dopo aver forzato la cassa aveva rubato 150 euro e il cellulare di servizio del ristorante. Preoccupato della possibilità che si risalisse a lui attraverso le impronte digitali, pensò di dare fuoco alla cassa e così con due inneschi diversi, carta e un contenitore del disinfettante, cercò di eliminare le tracce della sua presenza nel locale. Purtroppo però dimenticò il proprio cellulare, ancora impostato con la funzione torcia accesa. Quando i Vigili del fuoco spensero le fiamme e perlustrarono il locale, trovarono e consegnarono il cellulare al proprietario del locale, che però disse che non era suo; i Carabinieri non dovettero fare altro che controllare la sim e guardare le foto conservate nel telefono per risalire ad A. S., 33enne originario del Marocco, noto alle forze dell’ordine, rinviato a giudizio con l’accusa di furto e incendio doloso. Che fosse stato innescato di proposito emerge dalla relazione dei Vigili del fuoco, mentre per quanto riguarda il cellulare di servizio del ristorante, fu l’allora compagna di A. S. a consegnarlo di persona ai Carabinieri, dicendo che lei di quella storia non voleva saper niente. Nell’udienza al tribunale di Cuneo sono stati ascoltati i Carabinieri che hanno condotto le indagini oltre al proprietario del locale, che ha confermato i danni subiti dal locale per 5.000 euro, e alla cuoca che ha confermato che il cellulare rubato era effettivamente il telefono di servizio del locale. L’udienza è stata rinviata al 29 marzo per ascoltare ancora i Vigili del fuoco e l’ex compagna dell’imputato (immagine generica).