Calendari e orologi, poi la scansione in ore minuti e secondi, infine la percezione che del tempo ha la mente umana: un viaggio affascinante nella relazione che l’umanità intrattiene col suo grande compagno di vita, il tempo. Se avete qualche certezza sull’argomento e sull’inarrestabile scorrere, ecco il libro che scomoda dalla poltrona e invita ad affacciarsi sull’abisso di questo misterioso e inesorabile camminatore sempre sfuggente a ogni tentativo di ingabbiarlo in schemi rigidi.
Un libro di “narrativa, curiosità e aneddoti”, avvisa l’autore. Eppure, dietro l’apparente affastellarsi di idee originali o a prima vista strampalate, si muovono accurati riferimenti scientifici che alle annotazioni bizzarre aggiungono un sicuro elemento di fondatezza. Il tutto però non esclude un senso di disorientamento dovuto allo sgretolarsi di certezze.
La relatività infatti è la cifra distintiva delle misurazioni del tempo. L’anno è un ordine di grandezza adatto a misurare l’età delle persone, ma del tutto inutile se ci si confronta anche soltanto con altre specie animali. Sorride una spugna che abita le acque gelide dell’Antartide: nel buio del suo ambiente subacqueo a 30 metri di profondità vive anche oltre i 10.000 anni. Qualche insetto acquatico, cui si addice non a caso il nome “effimero”, arriva a bruciare la sua vita in un’ora. Esempi che ridicolizzano la presunzione umana di possedere una scala di misurazione.
Del resto non sarebbe inutile riflettere sulle stesse grandezze che vengono frettolosamente usate nel testi scolastici senza neppure avere un’idea della loro dimensione. Riusciamo a immaginarci cosa significano diecimila anni? Bisogna ricorrere a un metro di paragone, per esempio venti volte l’età delle piramidi.
Rimane il fatto che misurare il tempo è un’esigenza ineludibile. Spesso ha connessioni con la sfera politica: il calendario europeo è una delle tante possibilità, eppure si è affermato nel mondo scavalcando altre infinite soluzioni. E a proposito di calendari è curioso sfogliare le pagine che riportano esempi tra i più stravaganti, frutto anche di megalomanie di dittatori neppure poi lontani nel tempo. Misurare il tempo non solo per ordinare al passato, ma anche per guardare al futuro. L’urgenza dice l’autore si ricollega alla questione energetica. Il decadimento delle scorie nucleari impone un’unità di misura diversa da quella usata per la vita di un uomo. Così si è costruito un orologio decamillenario con un rintocco una volta l’anno. Esiste il prototipo a Londra e il prossimo in Texas potrà diventare, oltre che strumento scientifico, anche attrazione turistica.
La vertigine del tempo avvolge tutte queste pagine da leggere tenendo assolutamente presente quanto l’autore chiarisce all’inizio: sono capitoli episodici, cioè da assumere a piccole dosi per gustare il fascino del tempo e lasciarsi mettere in discussione su tante sicurezze. Non è il caso di preoccuparsi: naufragare in questo infinito è un viaggio pieno di fascino, ma è anche facile tornare coi piedi per terra, perché in fondo una misurazione pur convenzionale è pur sempre necessaria.
Le misure del tempo
di Paolo Gangemi
Codice
18,50 euro