Cuneo – È proseguito al tribunale di Cuneo il processo per lesioni in cui è imputato W. B. S., giovane di origine tunisina che la sera del 16 marzo 2019, dopo aver avuto una discussione con un giovane monregalese domiciliato a Cuneo, presso la discoteca Colibrì lo avrebbe picchiato insieme ad altri ragazzi procurandogli ferite giudicate guaribili in una decina di giorni. In aula ha testimoniato il giovane picchiato, che ha ricordato il battibecco davanti al Carrefour di Cuneo: “Stavamo pagando alla cassa e vedemmo questo gruppo fuori dal supermercato che prendeva in giro la gente che usciva. Il mio amico mi disse che qualche giorno prima uno di loro aveva picchiato un nostro amico. Quando siamo usciti mi rivolsi a quel ragazzo dicendo di lasciar stare il mio amico”. A quel punto l’imputato gli avrebbe afferrato la testa e portato via gli occhiali affrontandolo faccia a faccia. Poi gli animi si calmarono e gli occhiali vennero restituiti. Più tardi però, quella sera stessa, alla discoteca Colibrì i due si incontrarono di nuovo e questa volta la vittima venne picchiata da un gruppo di circa dodici ragazzi tra cui anche l’imputato. Il ricordo di quei momenti è stato affidato più agli altri testimoni che alla vittima stessa, che di quel pestaggio ricorda molto poco: “Ricordo lui che aveva un cappellino rosso, e so che in quel pestaggio non ho più trovato il portafogli. Il giorno dopo lui mi contattò su Instagram perché aveva saputo che ero andato in ospedale e poi a fare denuncia e mi ripeteva che non aveva fatto niente”. Dalle testimonianze degli altri ragazzi presenti in discoteca non sono emersi dettagli chiarificatori. Secondo un teste che quella sera era con l’imputato, quando arrivarono in discoteca c’era già l’ambulanza e i carabinieri, mentre per la sua ragazza quando arrivarono era in pieno svolgimento il pestaggio; per entrambi però il loro amico non aveva fatto nulla e la rissa era iniziata tra la vittima ed un altro ragazzo. Il processo proseguirà l’8 marzo.