Cuneo – Da inizio anno ad oggi, 11 febbraio, in provincia di Cuneo sono già sette le persone segnalate dai Carabinieri Forestali all’autorità giudiziaria con l’accusa di aver causato incendi boschivi. I soggetti in questione avrebbero gestito in maniera impropria i fuochi accesi per pulire i terreni dalle sterpaglie e le fiamme si sarebbero così estese ai boschi vicini.
Nel 2021 i soggetti denunciati erano stati 13.
L’attuale forte disidratazione della vegetazione causata dall’inverno mite e siccitoso favorisce gli incendi e qualunque falò acceso nei boschi o nelle loro prossimità può innescare un rogo. Per questo i Carabinieri Forestali ricordano che in questo periodo vige il divieto di abbruciamenti e di qualunque azione che possa anche solo potenzialmente favorire il divampare delle fiamme. Tutte le violazioni saranno perseguibili sia penalmente (reclusione da uno a cinque anni per gli eventi colposi, da quattro a dieci per quelli dolosi) sia sotto il profilo amministrativo con sanzioni pecuniarie, che per l’accensione di fuochi in periodo di divieto sono state elevate da 2.064 euro a 10.000 euro. Ai responsabili degli eventi può anche essere richiesto il risarcimento delle spese sostenute dalla collettività per spegnere gli incendi, come il costo dei velivoli impiegati, delle squadre e dei mezzi operanti nella lotta attiva.
I Carabinieri Forestali ricordano, inoltre, che sulle aree forestali percorse dal fuoco scatta il divieto di variazione della destinazione urbanistica, nonché di caccia e di pascolo. Anche i contributi pubblici eventualmente erogati per quei terreni vengono interrotti.