Racconigi da domenica 19 dicembre avrà qualcosa in più oltre al Castello. Si inaugura alle 15,30 a Palazzo Pochettino in piazza Vittorio Emanuele II la nuova Pinacoteca Civica Levis-Sismonda. L’evento, promosso dalla Città di Racconigi, è ideato e organizzato dall’associazione culturale Carlo Sismonda, con il contributo di Fondazione CrT, il patrocinio della Regione Piemonte, in collaborazione con il Comune di Torre San Giorgio.
Un nuovo luogo di cultura che sarà diretto da Anna Cavallera e che sarà punto di riferimento per l’arte non solo racconigese. L’edificio, situato nel pieno centro storico racconigese, oggi restaurato, diventerà sede di un nuovo polo culturale sperimentale e un futuro centro di aggregazione in cui la città potrà riscoprire le sue eccellenze artistiche, architettoniche, le sue peculiarità e la sua storia, ma anche diventare luogo di richiamo per un turismo culturale itinerante, nazionale e internazionale. Il passo successivo all’apertura della Pinacoteca Levis-Sismonda, sarà la realizzazione di mostre temporanee ed eventi legati all’arte contemporanea.
La pinacoteca si apre con due mostre, una retrospettiva dedicata a Giuseppe Augusto Levis ed un’antologica che celebra i dieci anni dalla scomparsa di Carlo Sismonda.
La mostra dedicata a Sismonda è un’occasione per ripercorrere le stagioni stilistiche di un uomo amato ed apprezzato in Italia e all’estero. Negli ambienti espositivi si incontrano paesaggi, ritratti, nature morte, soggetti sacri, tutti caratterizzati da un forte cromatismo. Sismonda fu pittore appartenente alla grande tradizione figurativa italiana con accenti legati alla rivoluzione formale postimpressionista da Cézanne ai Fauves con al centro Van Gogh, la dialettica tra natura e simbolo e le derive neoespressioniste.
Il corpus delle opere selezionate per la mostra su Giuseppe Augusto Levis, è invece suddiviso in termini cronologici e per temi e contempla i soggetti iconografici prediletti: le vedute delle vallate piemontesi, gli scorci relativi alla Prima Guerra Mondiale cui partecipò come volontario e, dal 1909, anno in cui iniziò l’emancipazione dal suo maestro Lorenzo Delleani, suggestive vedute olandesi e russe, accanto alla scoperta dell’esotismo e della luce nordafricana.