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Giovedì 19 dicembre 2024

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Venasca, è mancato Beppe Romano

Uomo dinamico e geniale acquistò una vecchia casa, la ristrutturò creando lo storico Pastificio Bogetti

La Guida - Venasca, è mancato Beppe Romano

Venasca – Cordoglio  in valle Varaita per Beppe Romano (“Bep ‘d Buget”), morto questa mattina improvvisamente nella sua casa: aveva 96 anni. Beppe Romano la sua popolarità la doveva al lavoro: per trenta lunghi anni, era stato l’autista del Pastificio Bogetti, che sorgeva fino al 1972 a Venasca. Aveva iniziato a fare l’autista nel 1942. Giovanni Bogetti (originario di Narzole), uomo dinamico e geniale, nel 1921 acquistò una vecchia casa in via del Molino, la ristrutturò, realizzò una piccola centralina per la produzione dell’energia elettrica e creò il moderno Pastificio. In quegli anni – e fino agli anni ‘70 – il Pastificio era una forma di artigianato proficua, e la pasta Bogetti (alla quale era abbinato lo slogan “pranzi perfetti”, stampato sui lunghi scatoloni di cartone) finiva praticamente sulle tavole di tutti: “Perché era la pasta più buona – ricordava Beppe Romano con malcelato orgoglio – anche se era quella che costava meno cara”. A partire dal 1942, Beppe Romano aveva iniziato ad andare in giro: con la bici, in pullman, con la “Lambretta” e poi anche con il camion, a prendere le ordinazioni dai clienti. Ricordava molto bene quando andava il giovedì a Casteldelfino caricando la bici sul pullman, prendeva le ordinazioni dai montanari di Pontechianale e di Bellino che scendevano al mercato; quando poi ritornava con il camion a fare le consegne, sovente succedeva che dava un passaggio a qualcuno di loro: «In quegli anni, nel vallone di Bellino non c’era ancora la strada che si percorre oggi, ma solo un sentiero: ed i bellinesi venivano a ritirare la pasta con i loro muli … La strada arrivava solamente fino a borgata Chiesa». Degli anni della guerra, ricordava bene «tutti i posti nei quali io lasciavo la pasta per le bande partigiane: a Melle nel cortile dietro la “Corona Grossa”, a Sampeyre dall’Osteria che c’era in piazza … poi loro venivano giù dalla montagna a recuperarla. Diverse volte sono stati i partigiani a darmi un passaggio sui loro camion, mentre io in bici risalivo la valle per andare a raccogliere le ordinazioni».Era stato anche consigliere comunale, dal 1954 al 1970 e poi vicesindaco nel mandato successivo con l’Amministrazione Di Bella. Inoltre, per 25 anni era  stato anche l’apprezzato organizzatore dei festeggiamenti di Santa Lucia. Lascia la moglie “Nina” Tortone, i figli Franco e Carla e i familiari. I funerali mercoledì 4 ottobre alle 15, nella parrocchiale di Venasca.

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