Cuneo – Cambiano gli equilibri sullo scenario politico piemontese dopo il secondo turno che ha portato a Torino la vittoria del centrosinistra di Stefano Lo Russo. Cambiano a livello regionale e in vista delle elezioni comunali di primavera a Cuneo capoluogo.
Nella corsa elettorale in vista delle prossima consultazione comunale di primavera, la situazione forse, almeno per Cuneo, si è ancora più ingarbugliata. La vittoria dei sindaci del Pd nelle grandi città ha rafforzato in qualche maniera il partito di Letta anche a livello locale. Una vittoria di percentuali e non di numeri assoluti, perché a votare non è andata neppure la metà dei cittadini e il tema astensionismo dovrebbe far riflettere ancora di più e soprattutto per le elezioni comunali. Nell’attuale coalizione del governo Borgna, che non può più ricandidarsi dopo i due mandati, il Pd potrebbe dunque rivendicare la scelta della prossima candidatura a sindaco di Cuneo. Ci ha già dovuto rinunciare prima con Alberto Valmaggia poi con Federico Borgna, ma ancor prima anche con la sconfitta dei tre candidati Pd (Elio Rostagno, Patrizia Manassero e Giancarlo Boselli) nelle primarie di coalizione vinte dai Beni Comuni di Gigi Garelli.
Anche l’annunciata “resa dei conti” all’interno dello stesso Partito Democratico nelle prossime assemblee a livello provinciale e cittadino, dopo i ballottaggi vinti, sembra possa essere rinviata.
Se davverso ci fosse una linea “dura” del Pd per la scelta del candidato, che cercherebbe a Cuneo anche l’appoggio dei 5 Stelle e magari un accordo proprio con la lista di sinistra dei Beni Comuni, il resto della coalizione dovrebbe ritrovare forse equilibri e motivazioni nuove. Soprattutto nel gruppo Centro per Cuneo da cui in questa prima fase di avvicinamento alle elezioni di primavera, provengono i nomi dei possibili candidati alla successione Borgna, gli assessori Luca Serale e Davide Dalmasso su tutti. Il gruppo potrebbe forse essere costretto a una scelta di campo che finora non ha fatto. A spingere infatti per la creazione di un vero e proprio centrodestra, da contrapporre a Pd e liste di centrosinistra, è l’area moderata e liberaldemocratica che rialza la testa dopo la debacle della Lega. Sotto la guida di Fratelli d’Italia e quel che rimane di Forza Italia legato al governatore Cirio sta nascendo una forza civica che non vuole etichette di partito ma che se dovesse presentarsi al voto, a Cuneo come a Mondovì, andrebbe a posizionarsi nel centrodestra a sostegno e a fianco di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. E proprio Meloni e Salvini, dopo la lezione Damilano a Torino, stanno chiedendo di accelerare sulle scelte di coalizione.
In questo caso Centro per Cuneo, nata dalla fusione di due liste civiche una nella coalizione di governo cittadino del centrosinistra e l’altra del centrodestra, e all’interno della quale convivono “storie” politiche molto diverse tra loro, anche se la maggior parte delle quali arrivano dall’area moderata dell’Udc e di Forza Italia, sarebbe chiamata a una scelta di campo.